Mafia, l’ex boss Giovanni Brusca è tornato in libertà. Carfagna: “Impossibile da accettare”

Mafia, l’ex boss Giovanni Brusca è tornato in libertà.  Carfagna: “Impossibile da accettare”
Giovanni Brusca
31 maggio 2021

Dopo 25 anni di carcere Giovanni Brusca torna libero. L’ex boss che il 23 maggio del 1992 azionò il comando che innescò la strage di Capaci uccidendo il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti di scorta Rocco Dicillo, Vito Schifani e Antonio Montinaro, è tornato un uomo libero. Brusca, soprannominato “u verro” (il porco, in siciliano), ha lasciato il carcere romano di Rebibbia per fine pena. Brusca era stato arrestato nel 1996 e dopo alcuni anni ha iniziato a collaborare con la giustizia. Ebbe anche un ruolo di primo piano nell’uccisione del piccolo Giuseppe Di Matteo. La sua uscita dal penitenziario è avvenuta in anticipo di 45 giorni rispetto alla scadenza della condanna. Adesso dovrà sottostare a 4 anni di libertà vigilata come deciso dalla corte d’Appello di Milano, oltre che essere sottoposto a misure di protezione.

Le reazioni

“Non è questa la `giustizia’ che gli Italiani si meritano” dice il leader della Lega Matteo Salvini, dopo la notizia di Giovanni Brusca tornato libero dopo 25 anni. “È una notizia che lascia senza fiato e fa venire i brividi – afferma il presidente di Fratelli d`Italia, Giorgia Meloni -. L’idea che un personaggio del genere sia di nuovo in libertà è inaccettabile, è un affronto per le vittime, per i caduti contro la mafia e per tutti i servitori dello Stato che ogni giorno sono in prima linea contro la criminalità organizzata. 25 anni di carcere sono troppo pochi per quello che ha fatto. È una sconfitta per tutti, una vergogna per l’Italia intera”. 

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“Una vergogna totale!”. Questo il commento dell’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà (Lega) alla notizia che oggi Giovanni Brusca ha lasciato il carcere di Rebibbia in cui era recluso da 25 anni. “Mi domando che Paese è – dice Samonà – quello in cui un feroce assassino, ancorché collaboratore di giustizia, può uscire dal carcere, nonostante si sia macchiato di orrendi omicidi”. “Non è questa la giustizia che vogliamo”, conclude l’assessore leghista della Regione Siciliana. “La scarcerazione del “pentito” #Brusca è un atto tecnicamente inevitabile ma moralmente impossibile da accettare – scrive su Twitter il ministro per il Sud, Mara Carfagna (FI) -. Mai più sconti di pena ai mafiosi, mai più indulgenza per chi si è macchiato di sangue innocente. Sono vicina ai parenti delle vittime, è un giorno triste per tutti”.

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