Di Maio lascia la guida del Movimento 5 stelle, reggenza a Crimi

Di Maio lascia la guida del Movimento 5 stelle, reggenza a Crimi
Luigi Di Maio
22 gennaio 2020

Luigi Di Maio lascerà l`incarico di capo politico del M5s. E` quanto confermano fonti parlamentari pentastellate. Di Maio ha anticipato il passo indietro ai ministri ed esponenti di governo M5s riuniti questa mattina a Palazzo Chigi. L`annuncio dovrebbe arrivare questo pomeriggio alle 17, nell`evento organizzato al Tempio di Adriano per la presentazione dei membri regionali del `Team del futuro`. “Oggi pomeriggio alle 17 – scrive Di Maio su Facebook – sarò a Roma insieme a tutti i facilitatori regionali. Mi collegherò in diretta perché ho delle cose importanti di cui parlarvi”. Quando le dimissioni saranno formalizzate, la “reggenza” del Movimento sarà assunta da Vito Crimi. Il viceministro agli Interni, infatti, è il membro più anziano del Comitato di garanzia pentastellato e lo Statuto, confermano fonti M5s, prevede che la guida del Movimento passi a lui. A Crimi potrebbero essere poi affiancati altri esponenti M5s, in vista degli Stati generali in programma a marzo.

Una guida ‘collegiale’ è quella che auspica Giuseppe Brescia, presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, che chiede “un nuovo modello di gestione” con un “comitato eletto dagli iscritti, che abbia la fiducia del garante”. Carlo Sibilia, sottosegretario agli Interni, esprime un “grazie” a Di Maio “per l’immenso lavoro svolto fino ad ora, per ciò che è stato costruito e per ciò che verrà”. Adesso, per Sibilia, “la strada più naturale è quella di un comitato composto da alcune persone, in grado di essere riconosciute da garante e iscritti”. Comunque, assicura, “gli obiettivi restano gli stessi” e “la tenuta del governo non è in discussione”. Molto critica nei confronti di Di Maio è Dalila Nesci. “Il vero problema è la mancanza di strumenti di democrazia interna nel M5s”, accusa su Facebook la deputata. La verità, per la Nesci, è che “non si sono mai voluti creare i presupposti di una successione a Di Maio” e “anche le sue modalità di uscita di scena non prefigurano consapevolezza dei problemi strutturali del M5s, mi sembra piuttosto una manovra strategica suicidaria del consenso ad un passo dal voto per le elezioni regionali”.

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Tra gli alleati di governo, a parlare è Paola De Micheli, ministro delle Infrastrutture, a margine di un convegno Cisl a Firenze. “Se Luigi Di Maio dovesse mai decidere davvero di fare un passo indietro, il Movimento sarà in grado di trovare un nuovo assetto organizzativo e una nuova leadership”, ha sottolineato. Intanto il M5s continua a perdere pezi. Ieri altri due deputati pentastellati, Michele Nitti e Nadia Aprile, hanno lasciato il gruppo della Camera. A stretto giro di posta arriva il commento di fonti M5s: “Basta andare sul sito tirendiconto.it per vedere che la deputata Nadia Aprile ha effettuato la sua ultima restituzione a dicembre 2018, mentre per Michele Nitti le restituzioni sono ferme ad Aprile 2019. Per tale motivo i due, che hanno annunciato di lasciare il gruppo M5s alla Camera, andavano incontro a un provvedimento disciplinare”. Ma Aprile rilancia con un j’accuse di “deriva autoritativa del Movimento. Poi Aprile spiega: Mi ha offeso l’ingiustificato attacco mediatico a cui sono stata sottoposta (venendo dipinta, da quasi tutti gli organi di stampa nazionale, come ‘morosa’ e inadempiente agli obblighi assunti per vili fini personali di natura economica), senza ricevere alcuna tutela da parte del Movimento, benche’ (circostanza ben nota ai vertici), io abbia solo cercato, sin dallo scorso mese di aprile, di avere chiarimenti sull’autoritaria costituzione del ‘Comitato per le rendicontazioni/rimborsi del Movimento 5 Stelle’ e sull’imposizione di destinare le restituzioni al predetto organo privato, costituito, ad hoc, dopo l’inizio della legislatura”. “Svilire tutta la politica ad un dibattito sui soldi sta diventando nauseante”, afferma, difendendo Nitti, il presidente della commissione Cultura della Camera, Luigi Gallo.

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“Oggi dovremmo solo ringraziare il maestro Nitti, deputato della commissione Cultura che fino ad oggi, con passione, ha lavorato per il Paese e per il M5s”, scandisce. “In soli due anni – prosegue il deputato M5s – la sua passione e il nostro lavoro di squadra hanno garantito un’attenzione enorme sui temi dell’Alta formazione artistica e coreutica con conseguenti investimenti di risorse nel settore in legge di Bilancio. Con lui siamo stati promotori della mozione per istituire il DanteDi’ e sempre con lui abbiamo lavorato per salvaguardare il patrimonio artistico e storico dei conservatori di Italia promuovendo un archivio digitale delle opere e delle testimonianze. Per questo non posso essere che dispiaciuto per questo distacco del Maestro Nitti dal M5s”. E ancora: “Diventa sempre piu’ urgente – rilancia allora Gallo – anche in occasione degli Stati Generali lavorare a proposte e fare le giuste riflessioni e i giusti cambiamenti per riportare nel M5s alcune delle professionalita’ che stiamo perdendo. Tutte quelle professionalita’ e quelle passioni – osserva ancora – che in questi mesi hanno lavorato per costruire, come ha fatto il parlamentare Michele Nitti”. E gli stati generali, lanciati da Luigi Di Maio per il prossimo mese di marzo, sono oggetto della richiesta di alcuni senatori, che trova porte aperte fra i deputati pentastellati, di una assemblea congiunta dei parlamentari perche’ si chiarisca il metodo con cui verra’ portata avanti la discussione: nessuna voce – viene osservato – deve rimanere inascoltata. Fonti parlamentari M5s guardano all’appuntamento di domani per la presentazione dei facilitatori regionali che fara’ il capo politico, temendo che possa essere la sede in cui arrivi un primo annuncio di cambiamenti ai vertici. Tra le ipotesi c’e’ quella che Di Maio possa lasciare la guida del Movimento per restare reggente cosi’ da traghettare i 5 Stelle verso gli Stati generali fissati a marzo e li’ dare vita a un organo collegiale.

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