Pensieri&Parole

Di Maio vede solo i lussi degli altri. La retorica della Casta usata per gli altri. Ma non per sé

In un’intervista rilasciata al Corriere della sera, rispondendo a una domanda sulle alleanze nel prossimo Europarlamento, Luigi Di Maio è stato lapidario: “Non staremo certo dove c’è quella sinistra che è sulle terrazze a bere champagne assieme ai banchieri, ma nemmeno dove ci sono i sovranisti con Rolex e caviale”.

Ma cosa direbbe, il capo del MoVimento 5 Stelle, se giudicassimo la sua linea politica basandoci esclusivamente sulle sue abitudini nella vita privata? Se, ad esempio, accennassimo agli elegantissimi abiti di sartoria che indossa? O magari alle esclusivissime feste di compleanno nei locali alla moda sul Tevere? O al limite alle serate che si concede al Teatro dell’Opera con la fidanzata Virginia Saba, peraltro puntualmente comunicate in anticipo ai giornalisti dal suo ufficio stampa?

Suvvia, Di Maio, il problema non sono i lussi che i politici si concedono nella loro vita privata. Ma, semmai, fare in modo che a potersi permettere quegli stravizi siano anche gli italiani che oggi non possono farlo. O siamo tornati ai tempi dell’ “anche i ricchi piangano”?

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