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Mancini: “L’Italia può aprire un ciclo”. “In prospettiva”, spiraglio per Balotelli

“L’Italia è già pronta, possiamo aprire un ciclo”. Lo dice Roberto Mancini in un’intervista al quotidiano ‘La Stampa’. La sua avventura azzurra è iniziata ufficialmente il 28 maggio di un anno fa con la prima amichevole vinta contro l’Arabia Saudita. “Ci sono squadre più avanti di noi. La Francia su tutte, ma nessuno ha un fenomeno. Per cui se facciamo un buon lavoro, se giochiamo un calcio offensivo che diverta e che gratifichi, ecco che allora i risultati sono possibili. Noi siamo l’Italia, possiamo fare come la Francia e la Spagna e aprire un ciclo”.

Per Mancini è il momento buono per cominciare un ciclo. “La Francia anche per l’età è la più forte e oggi ci batte. Ma all’Europeo 2020 ce la giochiamo”. Mancini si sofferma poi sui tanti giovani che si stanno mettendo in luce sia a livello di club sia con la maglia azzurra: “Kean ha solo 19 anni, dipende da lui ma può diventare un attaccante straordinario. Io lo faccio giocare anche esterno, ma se fa quello che deve fare sarà un grande centravanti. Poi Tonali, Barella, Mancini, Zaniolo. Anche a livello fisico possiamo dire la nostra”.

Porte aperte anche ai ritorni di Balotelli e Belotti: “Per Mario in prospettiva”, precisa il ct. Poi, su Belotti: “Ha fatto una buona seconda parte di campionato. Lo chiamerò. Noi facciamo un certo tipo di gioco e abbiamo bisogno di un certo tipo di giocatori. Lui ha altre qualità, ma se fa gol…Abbiamo già deciso tutto, i dubbi sono sugli attaccanti. Pavoletti ha caratteristiche uniche, Quagliarella ha fatto un gran campionato, poi Immobile, Lasagna. Per gli Europei dovrò scegliere tre centravanti, non cinque”.

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