Manovra, almeno 15 miliardi su bollette. Revisione Superbonus

Manovra, almeno 15 miliardi su bollette. Revisione Superbonus
3 novembre 2022

Con la nuova versione della Nadef che sarà esaminata domani in Consiglio dei ministri sarà certificata una dotazione “di almeno 15 miliardi” per le misure contro il caro-energia. Lo confermano fonti di governo mentre al Ministero dell’economia si lavora alla stesura del testo della Nota di aggiornamento al Def. Viene confermato anche che si sta lavorando ad una manutenzione del meccanismo del Superbonus mentre sul capitolo lavoro c’è attesa per l’incontro convocato per domani alle 14 con le parti sociali. Di certo è una corsa contro il tempo con pochi fondi a disposizione. Ma la priorità assoluta è il contrasto al caro bollette per sostenere famiglie e imprese italiane. 

Il viceministro dell’Economia 

Maurizio Leo, neo viceministro dell’Economia del governo Meloni, traccia lo schema della prossima manovra di bilancio, alla vigilia del Consiglio dei ministri dove sarà in discussione l’approvazione della Nota di aggiornamento al Def. “Stiamo definendo il percorso e lavorando sulle prossime misure”, spiega all’Adnkronos l’esponente di Fratelli d’Italia. “Domani in Cdm analizzeremo la situazione e le risorse a disposizione, anche alla luce di quello che emergerà come extragettito. C’è stato un incremento dell’Iva legato all’inflazione e a questo si aggiunge il +0,5% di crescita nel terzo trimestre. La Ragioneria farà i suoi conti: questo può rappresentare la base per capire come risolvere il mese di dicembre”. Risorse, sottolinea il vice di Giancarlo Giorgetti al Mef, che serviranno a “coprire” l’ultimo mese dell’anno. “Poi bisognerà porre le basi per la legge di bilancio 2023. Ed è tutto legato alle risorse che si riescono a reperire”.

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Il Pil dovrebbe attestarsi nel 2023 a +0,6%

 In base al quadro programmatico della Nadef che arriverà domani al Consiglio dei ministri il Pil dovrebbe attestarsi nel 2023 a +0,6% (come nella previsione tendenziale del precedente esecutivo) e l’indebitamento netto al 4,5% del Pil. Con un deficit al 4,5% nel 2023 si apre uno spazio per il prossimo anno di oltre 21 miliardi: questo se l’indebitamento tendenziale restasse confermato al 3,4% come indicato nella Nota al Def messa a punto dal governo Draghi. Non è però escluso che il dato venga rivisto, alla luce dell’ultimo dato sul Pil superiore alle attese nel terzo trimestre 2022. Il governo si aspetta che il 2022 e il 2023 siano gli anni più complicati sul piano dell’emergenza energetica, indica lo scenario tratteggiato dalla Nadef. L’approccio del ministro dell’economia rispetto alla Nadef e successivamente alla manovra – spiegano le fonti – sarà improntato ad una grande prudenza. 

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