Mare ancora in agonia, 1 punto inquinato ogni 62 km di costa. Galletti: “Situazione nota e grave”

Mare ancora in agonia, 1 punto inquinato ogni 62 km di costa. Galletti: “Situazione nota e grave”
14 agosto 2015

Su 266 campioni di acqua analizzati dal laboratorio mobile di ‘Goletta Verde’ di Legambiente il 45% è risultato con cariche batteriche superiori ai limiti imposti dalla normativa. Si tratta di un punto inquinato ogni 62 km di costa. Ma non è solo la mancata depurazione a danneggiare il nostro mare e le coste: nel corso del 2014 sono state 14.542 le infrazioni accertate dalle forze dell`ordine e dalle capitanerie di porto per reati inerenti il mare e la costa, circa 40 al giorno, 2 per ogni chilometro di costa, lievemente in crescita rispetto al 2013, quando le infrazioni erano state 14.504. Diciottomila le persone denunciate o arrestate, con 4.777 sequestri eseguiti dalle autorità competenti. ‘Numeri impressionanti che evidenziano la gravità delle attività illegali lungo le coste e nei mari del nostro Paese’, dice Legambiente, che oggi ha presentato il bilancio di Goletta Verde 2015 sullo stato di salute del mare italiano. Le differenti condizioni metereologiche riscontrate nei tratti di costa durante i campionamenti, i periodi in cui sono stati effettuati i prelievi e le caratteristiche morfologiche che variano di regione in regione, non consentono la realizzazione di una classifica nazionale. Si distingue la buona performance della Sardegna, con qualche criticità riscontrata solo in corrispondenza di foci di fiumi o canali. Poche le criticità riscontrate anche nelle regioni dell`alto adriatico (Veneto e Friuli Venezia Giulia), complice anche il periodo di campionamento (ad inizio giugno quindi a stagione balneare appena cominciata).

Le situazioni maggiormente critiche si registrano, invece, ancora una volta lungo le coste di Marche e Abruzzo, penalizzate anche dall`elevato numero di corsi d`acqua, canali e fossi che sfociano in mare. Situazione difficile anche in Sicilia: su 26 punti monitorati ben 14 sono risultati inquinati o fortemente inquinati. Per chiarezza, occorre sottolineare che il lavoro di Goletta Verde non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né assegnare patenti di balneabilità, ma restituire un’istantanea utile per individuare i problemi della depurazione e ragionare sulle soluzioni. I tecnici di Legambiente effettuano un monitoraggio scientifico a caccia dei punti più critici, denunciando le situazioni di insufficienza depurativa che mettono maggiormente a rischio le nostre acque. Quando si parla di foci di fiumi e canali si immaginano sempre corsi d`acqua di grossa portata, invece nel mirino di Goletta Verde finiscono soprattutto i canali più piccoli, i rigagnoli apparentemente innocui che arrivano sulle nostre spiagge, spesso luoghi preferiti dei bambini. Sono 1.022, il 32% del totale, gli agglomerati coinvolti dai procedimenti europei. Le Regioni maggiormente interessate sono la Campania, con l`81% degli agglomerati a livello regionale condannati o interessati in procedure d`infrazione, la Sicilia, con il 73% (rappresentando il numero assoluto più elevato con 244 agglomerati coinvolti) e la Calabria con il 62%. Le regioni costiere con il minor numero di agglomerati coinvolti sono il Veneto (17%), la Toscana (18%) e il Friuli Venezia Giulia (24%). Il 50% dei punti inquinati sono presso spiagge (quasi sempre libere) con un`alta affluenza di bagnanti, dove di fatto la balneazione è abituale.

Dei 120 punti inquinati e fortemente inquinati secondo il giudizio di Goletta Verde, ben il 49% risulta non campionato dalle autorità competenti, cioè non sottoposto a nessun tipo di controllo sanitario. Addirittura il 38% dei punti scovati dai tecnici di Legambiente, nel Portale delle Acque del Ministero della Salute risulterebbero balneabili, talvolta in classe eccellente. Forse perché il criterio principalmente utilizzato nel definire i punti di prelievo da parte delle autorità competenti è quello del “maggior afflusso” e quasi mai quello del “maggior rischio” (utilizzato dai tecnici di Goletta Verde) sebbene entrambi siano previsti dalla Direttiva. Ma non è solo la mancata depurazione a danneggiare il nostro mare e le coste. Sono state ben 14.542 le infrazioni accertate dalle forze dell`ordine e dalle capitanerie di porto per reati inerenti il mare e la costa nel corso del 2014. Circa 40 al giorno, 2 per ogni chilometro di costa, lievemente in crescita rispetto al 2013, quando le infrazioni erano state 14.504. Diciottomila le persone denunciate o arrestate con 4.777 sequestri eseguiti dalle autorità competenti. Numeri impressionanti che evidenziano la gravità delle attività illegali lungo le coste e nei mari del nostro Paese.

A guidare la poco onorevole classifica sulle illegalità sul mare c`è la Puglia, con 3.164 infrazione accertate (il 21,8% del totale nazionale), seguita dalla Sicilia con 2.346 (16,1%), dalla Campania con 1.837 (12,6%) e dalla Calabria con 1.370 (12,6%); l`elenco delle infrazioni rilevate per chilometro di costa, su scala regionale, vedono la Campania prima con 3,9, seguita dalla Puglia con 3,7, tallonata dal Molise con 3,1, dalla Liguria con 3 e dalle Marche con 2,9. Nello specifico, le infrazioni accertate per problemi di inquinamento del mare sono state 4.545 (il 31% del totale nazionale), che hanno visto il coinvolgimento di oltre 7mila persone tra denunciate e arrestate (il 40% a livello nazionale), con conseguenti sequestri per 2.741 strutture corrispondenti al 57,4% del dato nazionale. Anche l`illegalità nel ciclo del cemento sul demanio marittimo ha numeri importanti, con 2.363 infrazioni accertate (il 16% nazionale), 3.109 persone denunciate e 940 sequestri effettuati.

IL MINISTRO  “Goletta verde purtroppo conferma una situazione nota e grave, che ci pone a rischi di pensatissime sanzioni Ue e sulla quale stiamo intervenendo recuperando ritardi inaccettabili. Nel 2012 sono stati stanziati 1 miliardo e 200 milioni per oltre 180 interventi sul fronte della depurazione. A tre anni di distanza solo una trentina di interventi è in via di esecuzione, gli altri si sono impantanati nelle pastoie burocratiche o sono stati fermati dalla difficoltà degli enti locali di realizzare progettazioni adeguate”. Lo afferma in una nota il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, commentando i dati di Goletta verde secondo cui è inquinato un punto ogni 62 km di costa. “Il governo – ha proseguito Galletti – ha preso in mano la situazione e sta intervenendo con commissariamenti e tavoli tecnici a supporto delle amministrazioni locali per far partire al più presto questi interventi. Ma è certamente gravissimo che in Italia in questo caso come per il dissesto idrogeologico, il principale limite che incontriamo sia quello della incapacità di spendere le risorse che abbiamo. Dobbiamo far presto per l’europa ma, soprattutto, per la qualità del nostro mare e delle nostre acque”.

Articolo aggiornato alle 18:13

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