Maryan contro Sumaya, caso tra donne islamiche nel Pd milanese

Maryan contro Sumaya, caso tra donne islamiche nel Pd milanese
27 giugno 2016

sumaya Maryan IsmailLa portavoce della comunità somala di Milano, Maryan Ismail (foto dx), ha deciso di lasciare il Pd con una lettera invita al segretario Matteo Renzi. Una scelta, accompagnata da quella di dimettersi da tutti i ruoli nel partito, in polemica con la scelta dei vertici milanesi di sostenere la candidatura di un’altra musulmana, Sumaya Abdel Quader (foto sx), responsabile culturale del Caim, appena eletta a Palazzo Marino. “Sono mussulmana, laica e progressista. Mi considero parte di un Islam numericamente maggioritario, purtroppo finanziariamente inesistente e dunque totalmente inascoltato” ha scritto Maryan che ha aggiunto: “Sebbene il nostro potere contrattuale con le istituzioni milanesi sia tendente allo zero, non perdiamo occasione per urlare la nostra contrarietà alla visione ortodossa di un Islam dove politica e religione sono profondamente intrecciate, identificabile in quel wahabismo della Fratellanza Islamica promosso da varie sigle nazionali e territoriali come UCOII e la milanese Csim”.

“Io non ho nulla da dire perché è la sua libera possibilità di dichiarare ciò che vuole. Continuo a rispettarla e le darò una mano qualora volesse parlare come me” ha risposto Sumaya a margine dell’assemblea di Confcommercio Milano. Quanto alla necessità di coinvolgere anche Maryan nel prossimo iter di realizzazione della moschea ha aggiunto: “Assolutamente sì, tutti i musulmani devono essere coinvolti in questo percorso. Anche lei? Sicuramente. È una musulmana come gli altri quindi avrà il diritto di dire la sua è di proporre le sue idee” ha aggiunto la donna. Il sindaco, Giuseppe Sala, ha detto di non avere ancora parlato della questione con i rappresentanti del Pd.

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