Cronaca

Di Matteo, Ciancimino resta credibile e ha meriti

“Per quanto riguarda l’accusa di calunnia nei confronti di Gianni De Gennaro Massimo Ciancimino e’ colpevole e secondo noi non merita le attenuanti generiche. Perche’ non e’ plausibile che, rispetto alla consegna di un documento cosi’ importante, non abbia la contezza delle precisa identita’ di chi glielo ha fornito dandogli anche le indicazioni su cosa riferire ai magistrati”. Lo ha detto il sostituto della Procura nazionale antimafia, Nino Di Matteo, proseguendo la sua parte di requisitoria al processo sulla trattativa tra Stato e mafia. Il pm si riferisce a quel documento – consegnato da Massimo Ciancimino il 15 giugno 2010 – in cui , secondo la prima versione fornita da Massimo, vi era un nome cerchiato e la scritta De Gennaro. Questa “correzione” sarebbe stata aggiunta da Vito Ciancimino – era stata la versione data dal figlio ai magistrati di Palermo. Che, pero’, hanno successivamente accertato la non veridicita’ denunciandolo per calunnia. “Massimo Ciancimino ha fornito piena confessione di questo fatto in questo processo – ha detto Di Matteo – ma cosi’ come e’ colpevole di calunnia e non merita le attenuanti generiche, allo stesso modo e’ per noi credibile su altri fronti della trattativa e ha il merito – ha aggiunto – di avere sollecitato i ricordi e risvegliato la memoria di tanti che fino ad allora avevano taciuto. Come ad esempio la dottoressa Ferraro, Luciano Violanti ed altri”.

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