Carroccio in fuga, Matteo lancia il partito unico nazionale

di Daniele Di Mario

Il dado è stato tratto. Matteo Salvini ha deciso: Lega Nord e Noi con Salvini si fonderanno per diventare un unico grande partito nazionale. La nuova formazione politica si chiamerà Lega dei Popoli o Lega Itaica. La notizia è ancora top secret. Voci in tal senso girano da qualche giorno. Da via Bellerio raccontano che il segretario ci ha pensato tutta l’estate e ora, vedendo l’impasse del centrodestra e le enorme potenzialità al Centro-Sud, ha deciso di rompere gli indugi. L’annuncio verrà dato l’8 novembre a Bologna, nel corso della manifestazione-mobilitazione indetta dal leader del Carroccio per protestare contro le politiche del governo Renzi. Salvini deve ora decidere il nome: tra Lega dei Popoli e Lega Italica alla fine sarà decisivo il gradimento che i sondaggi rileveranno nelle prossime settimane. Certo, i dettagi da limare non mancano. Se l’elettorato infatti dovrebbe apprendere con entusiasmo la notizia, altrettanto gradimento è tutt’altro che scontato all’interno della classe dirigente padana.

Esistono poi complicazioni tecniche: il congresso della Lega non si terrà prima del 2016, quindi Salvini dovrà scegliere: indire un congresso straordinario per varare la fusione tra Carroccio e Noi con Salvini oppure aspettare la scadenza naturale del suo mandato. Ci sono poi i problemi legati allo Statuto della Lega, che articola la presenza del movimento e della conseguente struttura territoriale nelle undici regioni del Nord sino a Toscana, Marche e Umbria. Inoltre, l’articolo 1 dello Statuto prevede esplicitamente l’indipendenza della Padania. Quindi, convocando il congresso e varando la Lega dei Popoli o la Lega Italica, Salvini dovrà necessariamente modificare anche lo Statuto di via Bellerio, anche se – riferiscono fonti vicine al segretario – il nuovo partito avrà regole e modello organizzativo del Carroccio. Probabile che Salvini abbia intenzione di utilizzare la nuova formazione politica per lanciare una vera Opa sul centrodestra, con l’obiettivo di svuotare Forza Italia, pescare nell’ampio bacino elettorale del non voto e dei berlusconiani delusi e attrezzarsi per le elezioni politiche con l’Italicum, andando cioè da solo. Un’intesa con FI non viene giudicata impossibile, ma solo a determinate condizioni: programma coerente e a patto che le condizioni le detti lui stesso.

In questo senso, un partito unico nazionale lo mette in una condizione di forza rispetto agli alleati. In questo scenario, Noi con Salvini continuerà ad esistere fino alla fusione, con l’obiettivo di far prendere forza e consolidare il pensiero del leader al Centro-Sud e radicarne la presenza in termini di militanza e classe dirigente. Con un obiettivo preciso: lanciare una sfida di rinnovamento al Paese e al centrodestra. Di qui l’idea di importare il modello Lega nel Mezzogiorno. Ma, in attesa di lanciare il suo nuovo progetto, Salvini deve incassare il rifiuto del visto per recarsi in Nigeria. È lo stesso segretario leghista a rivelarlo. “Avevo le valigie pronte per andare in Nigeria con una delegazione di imprenditori – spiega – ma evidentemente a qualcuno dava fastidio, e ho ritirato il mio passaporto senza il visto”. Salvini rivela anche di essere stato due giorni in casa con la febbre in seguito alle vaccinazioni prescritte dai protocolli sanitari italiani e aggiunge: “La Nigeria nega l’ingresso a una delegazione di amministratori, giornalisti e imprenditori italiani che volevano aiutare quel Paese. Mentre in Italia entra chiunque, anche senza documenti, spesso per rubare. Il mondo al contrario”.

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