Maxi-perquisizione a Deutsche Bank, indagine su riciclaggio.

30 novembre 2018

La prima banca tedesca di nuovo nella bufera: ben 170 agenti si sono presentati ieri mattina in sei sedi della Deutsche Bank in Germania per eseguire una perquisizione in grande stile. Il sospetto e’ pesante: riciclaggio di denaro sporco attraverso la creazione di societa’ nei paradisi fiscali. La vicenda subito scuote i mercati: chiusura in forte ribasso a Francoforte per Deutsche Bank (-3,4% a 8,3 euro). Secondo le informazioni dei Panama Papers si sospetta che la prima banca tedesca abbia “aiutato i clienti a creare società in paradisi fiscali” per riciclare denaro proveniente “da reati penali”. “Stiamo collaborando pienamente con le autorità”, ha dichiarato Deutsche Bank.

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Nel mirino degli investigatori della Procura, dell’Ufficio criminale federale e della polizia federale in particolare “due dipendenti” del colosso finanziario di Francoforte “nonche’ altri responsabili del gruppo non ancora identificati”. L’azione fa seguito all’inchiesta dei Panama Papers, da cui l’ipotesi che la banca “abbia aiutato alcuni clienti a creare societa’ off-shore nei paradisi fiscali” allo scopo, appunto, di riciclare denaro. Denaro di origine criminale, trasferito su vari conti della Deutsche Bank senza che sia stata denunciato alle autorita’ preposte alcun sospetto di riciclaggio. Solo nel 2016, una societa’ legata alla banca con sede alle Isole Vergini, avrebbe gestito ben 900 clienti per un volume d’affari complessivo di 311 milioni di euro. “Noi eravamo convinti di aver gia’ trasmesso alle autorita’ tutte le informazioni piu’ rilevanti in merito ai Panama Papers”, ha dichiarato Deutsche Bank in una nota, aggiungendo nondimeno che “coopereremo pienamente con gli inquirenti”.

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Sono diversi i fronti aperti e gli scandali in cui e’ stata coinvolta la prima banca tedesca. L’ultimo in ordine di tempo e’ il caso Danske Bank: secondo gli inquirenti, oltre 230 miliardi di dollari, prevalentemente di provenienza russa, sarebbero transitati dalla filiale estone dell’istituto danese per un circuito che girava dal colosso di Francoforte (ma anche da JP Morgan e a Bank of America) per uscirne perfettamente ripuliti. Circa due terzi del totale, ossia 150 miliardi di dollari, sarebbero passati dalla Deutsche Bank. Gia’ nel 2016 la banca tedesca era finita nei cosiddetti Panama Papers, la storia delle societa’ offshore attraverso le quali sarebbero state gestite evasioni fiscali miliardarie in grande stile. Tra le altre vicende che negli ultimi anni hanno gravato sul buon nome della banca, il sospetto di aver violato le sanzioni degli Stati Uniti contro l’Iran e le accuse relative alla manipolazione del tasso Euribor, vicenda per la quale a settembre e’ stato arrestato in Italia Andreas Hauschild, un ex trader di Deutsche Bank.

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