Pier Silvio Berlusconi
“Ragazzi, ce l’abbiamo fatta”. Pier Silvio Berlusconi irrompe nel tradizionale appuntamento natalizio con i dipendenti e lo trasforma in un trionfo collettivo. Il controllo di Prosiebensat è realtà. Mfe mette le mani sul colosso televisivo tedesco e realizza il sogno europeo che Silvio Berlusconi aveva accarezzato per decenni senza mai vederlo concretizzato. Davanti a 1.500 collaboratori riuniti a Cologno Monzese e in collegamento da Roma, l’amministratore delegato celebra l’impresa che cambia gli equilibri continentali della televisione commerciale.
Il blitz tedesco corona dodici mesi da record. “Ci siamo visti un anno fa. Quante cose abbiamo fatto in un solo anno”, attacca Berlusconi jr rivolgendosi alla platea. Impossibile elencare tutto: “Dovessi raccontarvele una per una, staremmo qui fino al prossimo Natale”. La battuta strappa applausi, ma dietro c’è la sostanza dei numeri. Mfe ha cambiato passo, marcia e strategia. “Quest’anno abbiamo davvero messo un’altra marcia, sia per i risultati in Italia, che per il nostro sogno che guarda all’internazionale”.
La partita si gioca su scala globale, non esistono più recinti nazionali. “Oggi la competizione è globale, bisogna avere il coraggio e l’ambizione di crescere”, martella l’amministratore delegato. Non sono parole di circostanza. Mfe ci lavora da tempo, con metodo e determinazione. “Noi ci stiamo lavorando da un po’ di tempo”, conferma. La conquista di Prosiebensat non è un colpo di fortuna, è il risultato di una strategia precisa, costruita anno dopo anno.
Il ricordo del padre attraversa l’intero discorso. Silvio Berlusconi aveva immaginato tutto, ma considerava la Germania un muro insormontabile. “Anni fa mio padre parlava del suo sogno di una TV europea. Avevo 16 anni, oggi ne ho 56”, rievoca Pier Silvio con la voce carica di emozione. Quattro decenni separano quel sogno adolescenziale dalla sua realizzazione concreta. Il Cavaliere ci credeva, ma temeva per il figlio.
“Quando, negli ultimi anni, raccontavo a mio papà quale fosse la nostra idea per crescere in Europa, più volte, mettendomi la mano sulla spalla, mi diceva: ‘È un sogno meraviglioso, figlio mio, ma è troppo ambizioso'”. Il gesto affettuoso accompagnava sempre un monito: “La Germania è la Germania”. Traduzione: non sottovalutare la potenza economica e industriale tedesca, non illuderti che sia facile. “Non voglio che tu rimanga deluso”, aggiungeva il fondatore di Mediaset. Poi però l’incoraggiamento: “Vai avanti perché devi crederci, ma tieni i piedi per terra”.
“Ce l’abbiamo fatta. Bravi, bravi tutti”. L’annuncio arriva diretto, senza giri di parole. Mfe ha acquisito il controllo di Prosiebensat, il gigante tedesco della televisione commerciale. È la rivincita contro ogni scetticismo, la prova che l’impossibile può diventare realtà. Berlusconi jr non si prende meriti personali, ribalta tutto sulla squadra. “Nessun manager, nessun imprenditore, nessun uomo, senza una squadra, senza una famiglia che gli dà sostegno e forza, va da nessuna parte”.
La filosofia aziendale resta quella impressa dal Cavaliere: il successo è collettivo o non è. “Quindi, è un merito che ci dobbiamo prendere tutti insieme. Prendetevi questo merito: è anche vostro”, scandisce l’amministratore delegato. Non è retorica da assemblea aziendale, è la convinzione profonda che Mediaset funzioni come organismo unico. “Bravi e grazie. Siete fantastici!”, chiude tra gli applausi. Il controllo di Prosiebensat spalanca a Mfe le porte del mercato tedesco, il più ricco d’Europa per la pubblicità televisiva.