Politica

Merkel prepara sua successione, sarà ‘Akk’ a guidare la Cdu

A sorpresa la cancelliera tedesca Angela Merkel esce l’asso dalla manica: la sua fedelissima Annegret Kramp-Karrenbauer dovrebbe essere il nuovo segretario generale della Cdu, dando per la prima volta un segnale chiaro nel dibattito sulla sua successione, tra quattro anni. Karrenbauer, 55 anni, governatrice del piccolo Land del Saarland (al confine con Lussemburgo e Francia) governato da una Grosse Koalition, sara’ confermata dal congresso straordinario del 26 febbraio. Prendera’ il posto di Peter Tauber, che a breve dovrebbe ufficializzare le sue dimissioni. La sua figura e’ stata decisiva nelle trattative con la Spd per il nuovo governo di coalizione. Angela Merkel e’ presidente della Cdu da 18 anni e Karrenbauer (nota anche come AKK) sara’ la prima donna ad assumere l’incarico di vice dopo 6 uomini. Tauber, considerato persona di fiducia della cancelliera, non e’ stato risparmiato dalle critiche interne dopo la vittoria della Cdu alle elezioni dello scorso settembre con il 33%, il secondo peggior risultato dal 1949. Operato il mese scorso per un problema intestinale e al momento in convalescenza, Tauber non ha pero’ motivato la sua decisione con problemi di salute, secondo fonti del partito citate da Der Spiegel. Secondo quanto riferito dalla Sueddeutsche Zeitung, Merkel e AKK erano gia’ d’accordo da mesi sulla successione di Tauber, che gia’ a settembre aveva manifestato l’intenzione di lasciare.

A Kramp-Karrenbauer la sottovalutarono la Spd e Martin Schulz, l’anno scorso, quando credettero di poter conquistare facilmente il Saarland, governato appunto dalla “AKK”. E invece vinse lei con un fragoroso 40% dei consensi, interrompendo bruscamente l’onda anomala che aveva portato al boom nei sondaggi dei socialdemocratici, con uno Schulz festeggiato come un campione vincente, capace di strappare la cancelleria ad Angela Merkel. Al contrario, fu l’inizio della fine, per la Spd: tre sconfitte regionali consecutive, il disastro alle elezioni politiche, e adesso il caos ai vertici e l’inabissamento dei consensi (oggi, per la prima volta, il partito che fu di Brandt e Schmidt e’ stato superato dall’estrema destra dell’Afd). Ebbene, ora Annegret Kramp-Karranbauer ha serie chances di essere davvero la “delfina” di Frau Merkel: la cancelliera e presidente della Cdu, ha annunciato che sara’ lei, governatrice del Saarland, il nuovo capo organizzativo del partito al posto di Peter Tauber. In teoria, un passo indietro, da presidente di un Land, per quanto piccolo, ad un ruolo partitico. In realta’, due passi avanti. “Io la conosco da molti anni, mi fido completamente di lei”, ha detto Merkel. E c’e’ da crederle.

Le due hanno molto in comune: sono donne, sono forti, sono estremamente popolari. E, soprattutto, hanno ambedue caratteristiche personali e politiche tali da poter essere apprezzate pure da un elettorato socialdemocratico, incarnando in qualche modo il volto piu’ “moderno” dei cristiano-democratici. Il limite insito a questa caratteristica e’ evidente: puo’ lasciare sempre di piu’ scoperto il “fianco destro” della Cdu. In compenso, sia “AKK” che Merkel hanno in comune la capacita’ di farsi sentire vicine alla cosiddetta “gente comune”. “Sempre solo far le pulizie nel Saarland, che noia”, ha detto scherzando Kramp-Karrenbauer, in perfetto dialetto, travestita da donna delle pulizie ad una festa di carnevale di tre anni fa. Uno sketch che fece furore in tv e in rete, facendo drasticamente aumentare la sua popolarita’. In realta’, il suo odierno passaggio alla politica nazionale tedesca (la sua elezione a capo organizzativo del partito e’ fissata per il 26 febbraio) non sorprende, anzi: si era parlato di un ministero tutto per lei durante le trattative per la nuova Grosse Koalition. E invece niente. Ma sembra che la mossa di oggi sia stata preparata da mesi. La 55enne avrebbe lei stessa proposto alla cancelliera di poter fare la segretaria generale della Cdu, e a nessuno sfugge che e’ il ruolo che vent’anni fa fece da trampolino di lancio alla stessa Merkel.

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