Cronaca

Il #MeToo di Google, in migliaia protestano contro le molestie

Da Singapore a New York, passando per Londra e per la sede mondiale in California, migliaia di dipendenti di Google hanno interrotto il lavoro per denunciare la gestione delle molestie sessuali in seno al gigante del web.

La protesta, la prima di questa ampiezza in un’impresa simbolo della modernità, è partita da un articolo del New York Times
in cui si denunciava che Google ha coperto negli ultimi anni una serie di casi di abusi sessuali che vedono implicati alti responsabili, tra i quali Andy Rubin, il creatore del sistema operativo per smartphone Android, che andò via dal gruppo con una buonuscita di 90 milioni di dollari.

Gli organizzatori della protesta hanno chiesto ai circa 90mila dipendenti di Google di lasciare i loro uffici alle 11 del mattino nei rispettivi fusi orari. Presso la sede centrale di Mountain View (California) migliaia di dipendenti, “googler”, si sono riuniti tra i numerosi edifici del campus, il Googleplex, in piena Silicon Valley. Anche centinaia di dipendenti di YouTube, controllata del gruppo, si sono mobilitati.

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