Mi tagli il vitalizio? Licenzio la badante!

Ma quale privilegio, senza vitalizio gli ex parlamentari dovrebbero rinunciare pure alla badante! Lo dice il presidente dell’associazione che riunisce gli ex deputati e gli ex senatori, Antonello Falomi, che si oppone al taglio degli assegni conquistati dopo uno o più mandati trascorsi in Parlamento. Il M5S ha chiarito che voterà il testo presentato da Matteo Richetti (Pd) e dunque ne ha reso possibile il via libera anche al Senato in poche settimane. Ma Falomi non ci sta: con le nuove norme “molti ex parlamentari sarebbero in difficoltà, alcuni hanno bisogno della badante. Non siamo privilegiati. Chi vuole questa legge considera criminale chi ha fatto politica. Fanno propaganda, sanno che la Corte boccerà tutto. Un’arma di distrazione di massa” ha detto Falomi alla “Zanzara” su Radio 24. “Il salario e la pensione del parlamentare non sono assimilabili a quelli della persona normale. I politici hanno una funzione di garanzia. È giusto che vengano pagati di più. È giusto che prendano di più rispetto a un cittadino normale”, ha aggiunto. Poi ha fatto i conti: “Io prendo quattromila e settecento euro per quattro legislature. Il vitalizio medio di tutti gli ex parlamentari è 3.500 euro, non è pensione d’oro”. Se fosse approvato il testo di Richetti condiviso dai 5 Stelle i vitalizi sarebbero ricalcolati con il sistema contributivo (quello in vigore per le attuali pensioni di tutti i lavoratori italiani). Inevitabilmente sarebbero tagliati in modo rilevante (secondo le stime dell’Inps del 45 per cento). Ma gli ex parlamentari annunciano che presenteranno ricorso, puntando sul fatto che i diritti acquisiti non si toccano. Ora che c’è una maggioranza disponibile a ridurre gli assegni la domanda è d’obbligo: il Parlamento riuscirà davvero a raggiungere il traguardo? Il M5S (e non solo) ha dei dubbi. Da giorni ipotizza che il Pd potrebbe approvare la norma alla Camera e poi farla naufragare al Senato. Dal canto loro, i dem assicurano che andranno fino in fondo. Chi avrà ragione? Bisogna soltanto attendere. Dipende tutto dalla proverbiale “volontà politica”. In fondo la legge che ha permesso ai partiti di ottenere i rimborsi elettorali anche senza presentare i propri bilanci alla Commissione che avrebbe dovuto esaminarli è stata approvata in pochissimi giorni.

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