Migranti, asse Toti-Maroni-Zaia: stato emergenza e blocco flussi in partenza

Migranti, asse Toti-Maroni-Zaia: stato emergenza e blocco flussi in partenza
12 settembre 2016

Parte dall’immigrazione la trilaterale delle regioni del Nord governate dal centrodestra, Liguria, Lombardia e Veneto. A Genova il primo degli appuntamenti che secondo i tre governatori, Giovanni Toti, Roberto Maroni e Luca Zaia, dovranno rinsaldare l’asse istituzionale e presentare le amministrazioni di centrodestra come capaci di dare risposte concrete e coerenti alle esigenze dei cittadini. Risposte “non ideologiche ma di buon senso” sull’immigrazione contenute in una sorta di decalogo inviato al presidente del Consiglio Matteo Renzi e al presidente della conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, attingendo dall’esperienza di governo del centrodestra nel 2011 quando ministro dell’Interno c’era proprio Maroni. Al governo Toti, Maroni e Zaia chiedono di “riconvocare il tavolo nazionale sull’immigrazione” che non si riunisce da un anno e per questo i governi regionali di Liguria, Lombardia e Veneto “non riconoscono le quote e le modalità di assunzione a essi attribuite”, ha spiegato Toti. “Dichiarare lo stato di emergenza, bloccare i flussi alla partenza e fare accordi bilaterali con i Paesi d’origine sono proposte concrete – ha aggiunto Maroni – e il governo non segue questa strada solo per ragioni ideologiche. Nel 2011 quando ero ministro dell’Interno arrivarono 48 mila immigrati: allora ne abbiamo rimpatriati 13.667 quasi il 30% e questo contribuì a bloccare le partenze”.

“Crediamo nell’integrazione e nell’ospitalità – ha commentato Zaia – ma di chi ha veramente bisogno e rispetta le nostre leggi. L’11% della popolazione del Veneto è formata da immigrati integrati, ma oggi la misura è colma, due terzi degli immigrati che ospitiamo non ne ha titolo né diritto”. Le nove proposte verranno presentate alla Conferenza delle Regioni, che a breve riunirà la sua competente commissione, affinché vengano discusse e auspicabilmente inserite nel documento che verrà approvato come posizione delle Regioni italiane, si legge nella missiva a Renzi e Bonaccini nella quale i tre governatori, che a più riprese hanno citato le emergenze a Ventimiglia, Como e Milano, si dicono “certi che il governo non vorrà sottrarsi ad un serio confronto su un problema che fino ad oggi non ha trovato una soluzione e che rischia di aggravarsi sempre di più”. Un primo passaggio, quello di Genova oggi, che promette di “portare lontano”, ha affermato Maroni mentre il padrone di casa Toti guarda già oltre, affermando che “da qui il centrodestra deve ripartire per la guida di questo paese”. Prossimo appuntamento il 16 a Pontida.

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