Moody’s a Italia: nessuna inversione su elevato debito pubblico, sviluppo frenato dalla burocrazia

Moody’s a Italia: nessuna inversione su elevato debito pubblico, sviluppo frenato dalla burocrazia
8 novembre 2016

Il rating Baa2 con outlook stabile definito da Moody’s per l’Italia riflette “il bilanciamento tra un’economia diversificata e di grandi dimensioni con le sfide che devono essere affrontate, compreso un notevole debito pubblico”. Lo afferma l’agenzia americana in un report annuale, che non rappresenta una modifica del rating ma solo un aggiornamento per i mercati. “Insieme a una grande economia – afferma Sarah Carlson, senior vicepresidente di Moody’s – i punti di forza dell’Italia sono anche il basso indebitamento del settore privato e la capacità consolidata dei governi nel realizzare un avanzo primario. Questo nonostante un contesto di bassa crescita e di frequenti cambiamenti di governo. La cornice dell’Unione Europea e la credibilità della politica monetaria della Bce contribuiscono ad alti livelli di capacità istituzionale”.

“Le sfide per l’Italia – sottolinea Moody’s – comprendono un debito pubblico che è il secondo più elevato tra i Paesi di livello investment-grade e le difficoltà nell’invertire la sua traiettoria ascendente. Un rischio collegato è il basso potenziale di crescita del Pil. L’attività economica è ancora frenata da ostacoli burocratici, il costo del lavoro è aumentato più velocemente della produttività”. Lo scenario dell’agenzia di rating per la dinamica del debito pubblico prevede che “aumenti e si stabilizzi al 133% del Pil nel 2016-17, prima di cominciare a diminuire lentamente dal 2018”. Il sistema bancario, inoltre, “è un’altra fonte di rischio per le sue grandi dimensioni e la debole qualità del credito degli istituti”.

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