Morto l’estremista nero Pierluigi Concutelli

Morto l’estremista nero Pierluigi Concutelli
Pierluigi Concutelli
15 marzo 2023

È morto Pierluigi Concutelli, l’estremista nero condannato all’ergastolo per l’omicidio del giudice Vittorio Occorsio. L’esponente del movimento di estrema destra Ordine Nuovo, aveva 79 anni e secondo quanto comunicato dal suo avvocato difensore, Emilio Siviero, Concutelli, era malato da tempo. S’è è spento nella sua abitazione dove si trovava agli arresti domiciliari. Il terrorista stava scontando una condanna all’ergastolo per l’omicidio del giudice Vittorio Occorsio. Concutelli, come detto, è stato tra i capi di Ordine Nuovo prima di darsi alla lotta armata. Dopo aver trascorso quasi metà della sua vita in carcere, aveva ricevuto la sospensione condizionale della pena nel 2011, proprio per motivi di salute. Negli anni dell’adesione alla lotta armata veniva soprannominato il “Comandante”. Era stato arrestato nel 1977.

Concutelli era nato a Roma ma si era trasferito da giovane in Sicilia: fu lì che cominciò a interessarsi di politica. Nel 1971, da poco uscito dal carcere ed esaurita la parentesi con il Fronte Nazionale, Concutelli entra in contatto con Ordine Nuovo partecipando attivamente alle riunioni, alle iniziative e ai volantinaggi ma senza rinunciare a fare politica militante con altri gruppi dell’area missina. Contemporaneamente, infatti, aderisce al Fuan, l’organizzazione universitaria del Movimento Sociale Italiano, di cui diviene dirigente provinciale nel 1973. Nel luglio del 1972 viene trovato a esercitarsi, insieme ad altri giovani di destra, nel campo paramilitare di Menfi.

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Fu tra gli organizzatori del rapimento del banchiere Luigi Mariano, il 23 luglio 1975, per la cui liberazione venne pagato un riscatto di 280 milioni di lire. Ricercato dalla procura di Palermo, fuggì prima a Roma e poi in Spagna. Tornò in Italia nel 1976 dove il 10 luglio uccise il sostituto procuratore Vittorio Occorsio, che nel 1972 era stato il pubblico ministero nel processo contro alcuni dirigenti di Ordine nuovo, accusati e in seguito condannati per ricostruzione del partito fascista. Concutelli venne arrestato nel 1977 in un covo in via dei Foraggi, nel centro storico di Roma. Venne condannato a tre ergastoli, sia per l’omicidio di Occorsio sia per aver ucciso in carcere due militanti di estrema destra accusati di collaborare con i magistrati, Carmine Palladino ed Ermanno Buzzi.

All’inizio degli anni Novanta spunta fuori l’ipotesi di uno scambio di favori fra una parte di Cosa nostra, quella dei vincenti di Totò Riina, e i terroristi neri, per fare evadere Concutelli dall’Ucciardone: Pippo Calò, avrebbe infatti avuto il compito di contattare la Banda della Magliana per ingaggiare killer non mafiosi. In cambio, i “neri” avrebbero ricevuto dai boss la promessa di un aiuto per l’evasione di Pierluigi Concutelli. Fu liberato nel 2011 dopo aver scontato 34 anni di prigione, e gli venne riconosciuta la sospensione della pena per gravi ragioni di salute (nel 2009 era stato colpito da un’ischemia cerebrale). Dopo vari tentativi di evasione falliti e quasi 25 anni in regime di massima sicurezza, nel 2002 Concutelli ottiene la semilibertà per lavorare fuori dal carcere, beneficio sospeso quando viene trovato in possesso di una minima quantità di hashish. Nel 2009 l’ischemia cerebrale che gli impedirà da quel momento di parlare e di alimentarsi autonomamente per la quale, nel 2011, gli viene riconosciuta la sospensione della pena detentiva.

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