Politica

Mosca respinge accuse di Navalnaya contro Putin: “Infondate e rozze”

Il Cremlino ha risposto con fermezza alle accuse mosse da Yulia Navalnaya, vedova di Aleksei Navalny, contro il presidente russo Vladimir Putin, definendole “infondate e rozze”. Dmitri Peskov, portavoce del presidente russo, ha dichiarato che Putin non ha assistito al discorso di Yulia Navalnaya e ha evitato di commentare le sue parole, considerando la recente situazione della vedova. Le dichiarazioni della Navalnaya, secondo cui il corpo del marito non è stato restituito alla famiglia per nascondere l’avvelenamento, sono state respinte dal portavoce della stampa presidenziale russa, che le ha definite prive di fondamento e non supportate da alcuna prova.

“A essere sincero, non ho familiarità con questo discorso, ma se conteneva tali parole, ancora una volta, questa non è altro che un’accusa infondata, perché non sono supportate da nulla, non confermate,” ha affermato Peskov. Il portavoce ha anche risposto alle richieste dell’alto rappresentante dell’Unione Europea per la politica estera, Josep Borrell, per un’indagine internazionale indipendente sulla morte di Aleksei Navalny, respingendole come inaccettabili per Mosca. Borrell aveva sottolineato la necessità di un’indagine internazionale nonostante le affermazioni del governo russo che si tratti di una questione interna del paese. “Non accettiamo affatto tali richieste, soprattutto da parte del signor Borrell,” ha dichiarato Peskov, aggiungendo che Mosca non considera valide tali richieste, specialmente provenienti dal rappresentante dell’UE.

Le polemiche sul trasporto del corpo di Navalny continuano a suscitare interrogativi e critiche. Secondo quanto riportato dal media di opposizione russa Mediazona, il corpo di Navalny è stato trasferito dalla città artica di Labytnangi alla vicina Salekhard nella notte tra il 16 e il 17 febbraio sotto la scorta della polizia. Questo trasferimento è stato effettuato poco prima dell’arrivo degli avvocati di Navalny e di sua madre nella regione artica russa. Il trasporto è avvenuto su un corridoio di ghiaccio percorribile in macchina, secondo quanto riportato dai media di opposizione russi. La morte di Aleksei Navalny ha scosso l’opinione pubblica internazionale e ha generato reazioni in tutto il mondo. La vedova Yulia Navalnaya ha annunciato che avrebbe continuato il lavoro del marito, mantenendo viva la sua eredità politica.

La notizia ha dominato le prime pagine dei giornali internazionali e ha sollevato interrogativi sulla situazione politica e sui diritti umani in Russia. La richiesta di un’indagine internazionale indipendente sulla morte di Navalny è stata accolta con scetticismo da parte delle autorità russe, come detto, che hanno continuato a ribadire la loro posizione sulla questione come un affare interno del paese. Questa reticenza da parte del Cremlino ha innescato nuove tensioni con l’Unione Europea, che ha insistito sulla necessità di un’indagine approfondita per garantire giustizia e trasparenza. Il caso Navalny ha ulteriormente accentuato le tensioni già esistenti tra Russia e Occidente, mettendo in evidenza le divergenze su questioni fondamentali come i diritti umani e la democrazia. Mentre il Cremlino continua a respingere le critiche e le richieste di indagine internazionale, l’eredità di Aleksei Navalny continua a essere al centro del dibattito politico sia in Russia che a livello internazionale.

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