Politica

Moscovici: governo italiano tenta sbarazzarsi di obblighi Ue

“Gli italiani hanno fatto la scelta di un governo risolutamente euroscettico e xenofobo, che sulle questioni migratorie e di bilancio, tenta di sbarazzarsi degli obblighi europei”. Lo ha detto, fra l’altro, il commissario europeo agli Affari economici e finanziari Pierre Moscovici, durante un discorso a un convegno dell’Ocse, a Parigi. Moscovici ha presentato un’analisi molto netta delle ragioni della profonda crisi politica in cui si trova l’Ue in questo momento e del successo crescente in Europa dell'”asse illiberale” e dell’estrema destra, nazionalistica, euroscettica e xenofoba, in Ungheria con il premier Orban e in Italia con il vicepremier Matteo Salvini, nelle coalizioni di governo come in Austria o all’opposizione come in Francia.

Questo successo dell’estrema destra e dell’euroscetticismo appare paradossale – ha argomentato in sostanza Moscovici secondo il testo del discorso inviato alla stampa a Bruxelles – proprio nel momento in cui l’Ue è finalmente uscita dalla sua più lunga crisi economica e finanziaria, dopo quella del 1929, ed è ora avviata su un percorso di solida crescita. Ma si spiega, secondo il commissario, con “due errori fondamentali” commessi dalle istituzioni dell’Ue e dai governi nella gestione della crisi e nella ‘governance’ dell’Eurozona: innanzi tutto, decisioni cruciali come quelle riguardanti la Grecia sono state prese (soprattutto quelle “a porte chiuse” dall’Eurogruppo) senza un vero controllo democratico, rafforzando la percezione di un’Europa governata dai tecnocrati; in secondo luogo, l’Europa “non ha saputo proteggere i suoi cittadini più vulnerabili durante quel periodo particolarmente difficile”.

“L’approfondimento delle disuguaglianze sociali sul territorio europeo ha rafforzato il sentimento di sfiducia, e persino di rigetto degli europei riguardo alla nostra Unione. Ed è con il voto che hanno espresso la loro insoddisfazione: elezioni dopo elezioni, gli europei hanno preferito dei partiti politici di estrema destra e apertamente ostili all’Ue”, ha osservato Moscovici. E ha aggiunto: “Penso, evidentemente, all’asse illiberale e nazionalista che si sta consolidando in Europa centrale sotto la guida del primo ministro ungherese Viktor Orban. Anche gli italiani – ha rilevato- hanno fatto la scelta di un governo risolutamente euroscettico e xenofobo, che sulle questioni migratorie e di bilancio, tenta di sbarazzarsi degli obblighi europei”.

Inoltre, “anche quando non sono al comando, le destre estreme occupano dei posti chiave in governi di coalizione, come in Austria, o appaiono come prime forze d’opposizione, come in Francia. Insomma, questi partiti sono riusciti a influenzare le posizioni della destra tradizionale che non esita più a filtrare con l’estrema destra”, ha ricordato il commissario. “La grande vitoria della tecnocrazia sulla democrazia: questa – ha sottolineato Moscovici – è l’argomentazione semplicistica che ha alimentato i discorsi dei partiti euroscettici e nazionalisti che hanno successo in Europa. Dovunque, da Est a Ovest e da Nord a Sud, si sono consolidati sviluppando una retorica fondata su due argomenti”: il primo è che “Bruxelles e l’Europa sarebbero la causa di tutti i nostri mali”.

E il secondo è che “per il popolo, quello ‘vero’ come potrebbero dire loro, è giunto il momento di riprendersi il potere dalle mani dei tecnocrati. E’ un’idea che è già stata al cuore della campagna per la Brexit, con il famoso slogan ‘take back control’ (‘riprendersi i il controllo’)”. Quest’idea “è oggi riciclata quotidianamente dagli euroscettici dell’Europa centrale, dell’Austria o dell’Italia. Orban o Salvini, tutti pretendono di avere il monopolio della rappresentanza della ‘volontà del popolo’. E’ una retorica viziata, ma straordinariamente efficace: i loro successi elettorali ne sono la prova”, ha concluso Moscovici.

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