Multe, oltre 1,5 miliardi pagati nel 2023. Boom di sanzioni e incassi

Multe, oltre 1,5 miliardi pagati nel 2023. Boom di sanzioni e incassi
19 febbraio 2024

Nel corso del 2023, famiglie e privati cittadini italiani hanno dovuto sborsare un totale di 1,535 miliardi di euro in multe stradali ai Comuni, segnando un aumento significativo del 6,4% rispetto all’anno precedente e addirittura del 23,7% rispetto al 2019. Questi dati, riportati da Il Sole 24 Ore, indicano un trend preoccupante che evidenzia un costante incremento delle sanzioni nel territorio nazionale.

L’analisi dei dati appena consolidati dal sistema telematico del ministero dell’Economia (Siope), che registra tutte le transazioni finanziarie delle Pubbliche Amministrazioni, rivela un “boom di multe” che sta interessando principalmente il Centro-Nord del Paese, responsabile dell’84,3% del totale delle sanzioni. Ciò nonostante, è importante notare che anche al netto dell’inflazione, l’aumento delle multe rispetto all’anno precedente è del 6,9%, evidenziando una tendenza all’incremento nonostante i parametri di correzione. Il fenomeno sembra concentrarsi soprattutto nei centri medio-piccoli, dove si sono registrati aumenti di oltre il 50% rispetto al 2019.

In particolare, i municipi con meno di 10.000 abitanti hanno incassato circa 238,6 milioni di euro nel 2023, con un aumento che, in quattro anni, si aggira intorno al +50%, raggiungendo addirittura il +59,7% nella fascia compresa tra i 2.000 e i 5.000 abitanti. Tuttavia, l’analisi mette in luce un quadro meno vivace man mano che le dimensioni dei comuni aumentano: mentre fra i comuni da 60.000 a 250.000 abitanti si registra un incremento del 27,3% rispetto al 2019, nelle città maggiori si osserva una sostanziale stasi, con un modesto +3,3% nello stesso periodo, evidenziando una discrepanza tra i diversi contesti urbani. Secondo Il Sole 24 Ore, la maggiore spinta non sembra provenire dai divieti di sosta, ma piuttosto dagli autovelox, che sono al centro di polemiche e atti di vandalismo in molte zone del Paese.

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Le accuse si concentrano soprattutto sui piccoli comuni, che verrebbero accusati di fare “cassa” tramite i rilevatori di velocità. Questo fenomeno porta inevitabilmente a un aumento dei proventi per abitante quando i controlli vengono posti su strade molto trafficate all’interno di territori comunali di piccole dimensioni. Tuttavia, non tutte le città seguono questa tendenza: Milano e Roma hanno registrato un arretramento rispetto al 2022 e al 2019, con una flessione rispettivamente dell’11,7% e del 19,1% nella Capitale, e del 3,7% e del 12,5% a Milano.

Questo indica che esistono dinamiche diverse che influenzano l’andamento delle sanzioni stradali nelle diverse aree urbane. Infine, va sottolineato che la geografia delle multe è fortemente influenzata dalla capacità di riscuotere le sanzioni comminate. Questo fenomeno sembra essere particolarmente concentrato nel Nord del Paese, dove si paga l’84,3% delle multe, nonostante solo il 15,7% degli incassi provenga dal Sud e dalle Isole, dove risiede il 34,5% della popolazione italiana. Ciò suggerisce una disparità significativa nella distribuzione delle sanzioni e solleva interrogativi sulla loro equità e sulla loro effettiva efficacia nel promuovere la sicurezza stradale.

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