Musumeci parte col botto: ricorso alla Consulta contro impugnativa Governo su Province

Musumeci parte col botto: ricorso alla Consulta contro impugnativa Governo su Province
I dodici assessori della Giunta Musumeci
30 novembre 2017

La Giunta della Regione siciliana, riunita per la prima volta oggi a Palazzo d’Orleans, ha deciso di autorizzare il presidente Nello Musumeci a presentare ricorso davanti alla Corte Costituzionale a seguito dell’impugnazione, da parte del Governo nazionale, della legge regionale che aveva reintrodotto l’elezione diretta dei vertici delle ex Province. Obiettivo e’ “tutelare – viene spiegato – la potesta’ statutaria della Sicilia in materia di ordinamento degli enti locali e per difendere il diritto dei cittadini ad eleggere i propri rappresentanti, anche a seguito del voto popolare sul referendum costituzionale dello scorso dicembre e, quindi, nel solco dei principi di democrazia diretta fatti propri dall’Unione europea”. Dunque, con la prima riunione di giunta, si è insediato questo pomeriggio a Palazzo d’Orleans di Palermo il nuovo esecutivo regionale guidato dal presidente della Regione Nello Musumeci. Davanti a giornalisti, cameramen e fotografi, il neo governatore ha speso poche parole per avviare i lavori: “Il momento è drammatico. Abbiamo molte cose da fare, e preferiamo parlare solo quando le cose sono fatte o sono in procinto di essere avviate. Parlare di tutto è come parlare di niente”. Il nuovo governo regionale è composto da 12 assessori, due dei quali sono donne.

I NUOVI ASSESSORI Si tratta dell’avvocato Gaetano Armao (Forza Italia) indicato come vicepresidente e con la delega all’Economia; l’agronomo Edy Bandiera (Forza Italia) all’Agricoltura; l’avvocato Totò Cordaro (Popolari e Autonomisti) al Territorio e Ambiente; l’avvocato Marco Falcone (Forza Italia) a Infrastrutture e Mobilità; Vincenzo Figuccia (Udc) a Energia e Servizi di pubblica utilità; l’avvocato Bernadette Grasso (Forza Italia) alle Autonomie locali e Funzione pubblica; la farmacista Mariella Ippolito (Popolari e Autonomisti) alla Famiglia, Politiche sociali e Lavoro; Roberto Lagalla (Idea Sicilia) all’Istruzione e Formazione professionale; il colonnello Sandro Pappalardo (Fratelli d’Italia) al Turismo, Sport e Spettacolo; l’avvocato Ruggero Razza (Diventerà Bellissima) alla Salute; l’avvocato Girolamo Turano (Udc) alle Attività produttive; Vittorio Sgarbi (Indipendente) ai Beni culturali e Identità siciliana. Proprio il critico d’arte ha spiegato però che la sua futura permanenza in giunta è strettamente legata all’esito delle prossime elezioni politiche nazionali. In caso di un successo della sua lista, “Rinascimento”, infatti, e una possibile affermazione di Forza Italia, Sgarbi è stato indicato da Berlusconi come possibile ministro dei Beni culturali. In quel caso il critico lascerebbe la Sicilia a favore di Roma. Caso diverso, invece, se dovesse ottenere un posto al senato, al quale preferirebbe il ruolo di assessore. Non avrà esponenti in giunta infine la Lega di Matteo Salvini: una decisione che ha spinto il leghista Tony Rizzotto a lasciare la maggioranza per approdare al gruppo Misto. Tra i primi provvedimenti approvati dalla Giunta, la presentazione di un disegno di legge di iniziativa governativa per l’istituzione, nell’ambito dell’assessorato alle Autonomie locali, di una specifica competenza per le Isole minori. I lavori sono stati aggiornati a domattina per l’esame di ulteriori atti urgenti.

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