Naso elettronico: svela l’origine e la freschezza dei vini

Naso elettronico: svela l’origine e la freschezza dei vini
6 febbraio 2024

La postdoctoral researcher Sonia Freddi ha condotto un progetto di ricerca finanziato con i fondi del 5×1000 dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, mirato a sviluppare un naso elettronico per il monitoraggio di cibo e bevande. L’obiettivo del progetto, intitolato “Dalle nanostrutture all’intelligenza artificiale: un naso elettronico per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio vitivinicolo”, è stato di costruire un sistema in grado di analizzare le componenti volatili, fornendo informazioni cruciali sulla composizione chimica di fluidi e solidi.

L’analisi delle componenti volatili rappresenta un metodo efficace per ottenere informazioni dettagliate sulla composizione chimica di cibi e bevande, utilizzabile in diversi settori, come il controllo della qualità e della freschezza alimentare. Questo approccio si basa sulle molecole di gas emesse da cibi e bevande, che possono indicare la freschezza del prodotto o rivelarne l’eventuale deterioramento. Identificare biomarcatori di freschezza, origine e qualità attraverso componenti gassose consente un rapido e semplice controllo di queste caratteristiche.

Sonia Freddi (nella foto, credits: Università Cattolica)

Il progetto si concentra sulla realizzazione di piattaforme di sensori basate su nanotubi di carbonio e grafene, in grado di rilevare specifiche molecole di gas. Questo approccio è particolarmente rilevante nel settore vinicolo, dove il vino è caratterizzato da oltre 800 diverse componenti organolettiche e volatili, riconducibili alla composizione chimica, al tipo di uva utilizzato e alla provenienza del vino.

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Il naso elettronico sviluppato ha dimostrato la sua capacità di riconoscere la freschezza e l’eventuale adulterazione di un generico vino bianco. La tecnologia è stata in grado di distinguere varie tipologie di vini testati, identificandoli con buona precisione. Questo risultato è stato ottenuto attraverso l’utilizzo di sensori basati su nanotubi di carbonio e grafene, che offrono sensibilità elevata, risposta rapida e facilità d’uso.

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