Natale da 50 miliardi: tredicesime record e italiani più ottimisti

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Gli italiani si preparano a un Natale più ricco. Confcommercio stima una spesa complessiva di 50 miliardi di euro per regali, ristoranti, viaggi e consumi legati alle festività. Merito delle tredicesime più sostanziose, dell’inflazione finalmente sotto controllo e dell’occupazione ai massimi storici. La spesa media per famiglia si attesta a 1.964 euro, in crescita del 2,8% rispetto allo scorso anno. Ma non mancano le ombre: il Codacons denuncia i rincari su cibo e turismo, mentre Federconsumatori punta il dito contro l’esplosione dei costi dei trasporti che colpisce soprattutto i pendolari in viaggio verso casa per le feste.

Il monte tredicesime quest’anno raggiunge quota 49,9 miliardi di euro, con un incremento di 2,4 miliardi rispetto al 2024. Un dato che l’ufficio studi di Confcommercio ha calcolato con precisione, considerando i circa 20 milioni di lavoratori del settore pubblico e privato e gli oltre 16 milioni di pensionati. Al netto dei 9,4 miliardi che andranno in tasse varie, resta un tesoretto da destinare ai consumi natalizi. La spesa media a famiglia sale a 1.964 euro, con un aumento di 53 euro rispetto al 2024. Se si allarga lo sguardo agli anni precedenti, l’incremento appare ancora più significativo: +6,9% rispetto ai 1.838 euro del 2019 e +12,3% rispetto ai 1.749 euro del 2008.

Ottimismo cauto, ma Sangalli chiede detassazioni

Il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli parla di “cauto ottimismo” e rilancia: consolidare questi segnali positivi detassando gli aumenti dei contratti maggiormente rappresentativi, come quelli del terziario e del turismo. Una mossa che potrebbe dare ulteriore slancio ai consumi e sostenere il potere d’acquisto delle famiglie. L’analisi della confederazione evidenzia come l’inflazione ormai sotto controllo, l’occupazione ai massimi storici e un maggior reddito disponibile stiano finalmente spingendo verso l’alto i consumi delle famiglie, rimasti deboli tra il 2019 e il 2025 con una crescita di appena lo 0,8%.

Quest’anno la quota destinata strettamente ai regali di Natale si attesterà intorno a 10,1 miliardi di euro. Si tratta del dato più alto dal 2020, con una spesa pro capite che lievita da 210 a 211 euro. Giocattoli, profumi e cartoleria occupano il podio della top ten delle scelte degli italiani da mettere sotto l’albero, secondo l’Unione nazionale consumatori. L’importo medio per le strenne è decisamente superiore rispetto agli anni recenti: 192 euro nel 2023, 170 euro nel 2022. Bisogna risalire fino al 2012 per trovare un importo maggiore di quello attuale.

Regali anticipati col Black Friday, +20% di vendite

Il Codacons osserva come la spesa per i regali si mantenga sostanzialmente stabile, ma sottolinea un fenomeno ormai consolidato: ben un acquisto su due viene effettuato durante il Black Friday, trasformando gli sconti di fine novembre in regali anticipati. La Black Week ha fatto registrare un giro d’affari di 5 miliardi di euro, con un balzo del 20% rispetto all’anno scorso. Un trend che si rafforza di anno in anno e che sta cambiando le abitudini di consumo degli italiani, sempre più propensi ad approfittare delle offerte promozionali per completare la lista dei doni.

Ma gli italiani quest’anno non si limiteranno ai regali per amici e parenti. Secondo l’ufficio studi di Confcommercio, molti penseranno anche a sé stessi: acquisteranno un nuovo elettrodomestico, andranno più spesso al ristorante, al cinema, a teatro o visiteranno un museo. Cresce inoltre l’attenzione al benessere personale. La tendenza è chiara: non passare un Natale dimesso, ma godere davvero della magia delle festività. Diminuiscono infatti coloro che prevedono festività sobrie (dal 77,1% al 72,7%), mentre sale la percentuale di chi affronta con piacere le spese natalizie: dal 44,4% al 47,8%. Anche la quota di chi farà regali è in aumento: l’81,5% degli italiani, rispetto al 79,9% dello scorso anno.

Panettoni e pandoro: rincari fino all’89%

Le note dolenti non mancano. Il Centro di formazione e ricerca sui consumi ha condotto uno studio sui prezzi dei prodotti simbolo delle feste, confrontando i listini del 2021 con quelli attuali. Il risultato è impietoso: per un pandoro o un panettone industriale si spende in media il 42% in più rispetto a quattro anni fa. Se poi si scelgono prodotti a base di cioccolato, i rincari raggiungono addirittura quota +89%. Un salasso che pesa sulle tasche delle famiglie e che il Codacons denuncia con forza, insieme agli aumenti generalizzati su cibo e turismo. Ancora più dura la posizione di Federconsumatori sui trasporti.

L’associazione giudica inaccettabile l’esplosione dei costi dei biglietti, che grava in particolare sui pendolari costretti a tornare a casa per le feste. Federconsumatori ha annunciato che segnalerà “ancora una volta” all’Autorità garante della concorrenza e del mercato, a Mr.Prezzi e all’Autorità di regolazione dei trasporti questi comportamenti, chiedendo verifiche approfondite e sanzioni contro i fenomeni speculativi che pesano in maniera intollerabile sulle tasche degli italiani, specialmente in questa fase dell’anno.

Nonostante le ombre, il quadro complessivo resta positivo. Le tredicesime più ricche, l’occupazione stabile e l’inflazione sotto controllo alimentano un ottimismo che si traduce in maggiori consumi. Il Natale 2025 si preannuncia dunque come uno dei più ricchi degli ultimi anni, con gli italiani pronti a investire non solo nei regali, ma anche nel proprio benessere e in esperienze da condividere con amici e familiari.