Cronaca

Nave contro un ponte a Baltimora, crollato il Francis Scott Key Bridge

La notte scorsa Baltimora, città della costa orientale degli Stati Uniti, è stata scossa da un evento drammatico che ha segnato profondamente la comunità locale e ha richiamato l’attenzione del mondo intero. Il ponte Francis Scott Key, un’importante arteria di collegamento della città, è crollato in seguito all’impatto di una nave cargo lunga 289 metri.

L’incidente ha provocato una serie di conseguenze disastrose, con sei persone attualmente disperse e numerose domande riguardo alla sicurezza delle infrastrutture e al protocollo di emergenza. Poco prima dell’impatto, l’equipaggio della nave ha emesso una richiesta di aiuto urgente, consentendo alle autorità di fermare il traffico sulla struttura, ma non di evacuarla completamente. I tentativi disperati dell’equipaggio di evitare la collisione sono stati vani, portando allo schianto inevitabile. Sul ponte al momento dell’incidente c’erano otto persone, di cui due sono state salvate, mentre sei risultano ancora disperse nelle acque gelide del fiume Patapsco.

Le prime ore successive all’incidente hanno visto un’intensa attività di soccorso, con squadre di emergenza e sommozzatori sul posto. Il presidente Joe Biden ha ribadito che l’evento è stato un tragico incidente e non un atto intenzionale, promettendo il pieno supporto federale per i costi di ricostruzione del ponte. Il governatore del Maryland ha dichiarato lo stato d’emergenza, mentre le indagini sono state avviate per determinare le cause dell’incidente. Secondo le prime ricostruzioni, la nave cargo ha perso il controllo durante la manovra di uscita dal porto, segnalando alle autorità la possibilità di una collisione imminente. Tuttavia, nonostante l’attivazione di procedure di emergenza, lo scontro con il pilone del ponte è stato inevitabile. Le luci della nave erano spente al momento dell’impatto, suggerendo una perdita di energia improvvisa, mentre una colonna di fumo si è alzata dalla nave dopo lo schianto.

 

 

Il ponte Francis Scott Key, inaugurato nel 1977, rappresentava un importante collegamento per la città di Baltimora, con un traffico annuale di milioni di veicoli e un ruolo cruciale nel trasporto delle merci pericolose attraverso il porto. Il crollo del ponte ha tagliato in due una delle principali vie di comunicazione della città, causando gravi interruzioni al traffico marittimo e mettendo in discussione la sicurezza delle infrastrutture. Un’inchiesta sulle condizioni del ponte sarà avviata per determinare le cause del crollo, coinvolgendo ingegneri strutturali e autorità competenti. Nonostante il governatore abbia assicurato che il ponte era soggetto a regolare manutenzione e non presentava problemi strutturali noti, resta aperta la questione sulla sicurezza delle infrastrutture e sulla necessità di misure preventive più efficaci per evitare tragedie simili in futuro.

Le navi appartenenti alla stessa compagnia del portacontainer sono state citate negli ultimi anni per violazioni del lavoro, ha riferito l’Australian Maritime Safety Authority, secondo quanto riporta il New York Times. Le accuse contro Grace Ocean Private, con sede a Singapore, includevano – secondo il NYT – equipaggi sottopagati, il blocco di membri dell’equipaggio a nord per mesi dopo la scadenza dei contratti. L’autorità avrebbe scoperto nel 2021 che sulla Western Callao, una nave della compagnia, per 13 membri dell’equipaggio c’erano stati ritardi nei pagamenti degli stipendi e questi erano stati tenuti a bordo per più di di 12 mesi, oltre la scadenza dei contratti che era di nove mesi. Nel 2020 sulla stessa nave un’ispezione aveva rilevato che otto marinai erano a bordo da più di 11 mesi. Altri marinai tenuti oltre termini sarebbero stati trovati a bordo della Furness Southern.

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