Cronaca

‘Ndrangheta a Aosta, 16 arresti tra cui consigliere regionale

Si è conclusa con 16 arresti l’operazione scattata all’alba dei carabinieri del Ros e del Gruppo di Aosta, che ha colpito le ramificazioni della ‘ndrangheta ad Aosta, che facevano capo alla famiglia Nirta-Scalzone. Tra le figure apicali finite in carcere c’è il boss Bruno Nirta, arrestato all’alba a San Luca nel reggino. “Una cattura difficile, che ha coinvolto anche i cacciatori di Calabria”, ha precisato il vice comandante dei Ros Giancarlo Scafuri. E’ il fratello di Giuseppe Nirta, deceduto in un agguato mafioso in Spagna nel giugno 2017.

Appalti, traffico della cocaina e infiltrazioni nella politica locale con consiglieri comunali eletti grazie ai voti indirizzati dall’ndrangheta: in questo erano specializzati gli `ndranghetisti che facevano base ad Aosta, ma che si muovevano tra la Spagna e l’Italia. L’indagine, coordinata da Anna Maria Loreto della Dda di Torino, è partita nel 2014, quando osservazioni sul campo hanno appuratola presenza dei fratelli Nirta in Valle d’Aosta. Appostamenti e intercettazioni erano partite sulla scorta del processo Minotauro, sulle infiltrazioni della criminalità organizzata a calabrese in Piemonte.

“Non è la prima volta che si parla di `ndrangheta in Val d’Aosta, me la prima volta che si sono raccolti elementi così robusti. Si è aperto un nuovo scenario di contiguità tra ambiente insospettabili dell’imprenditoria e della politica e la ‘ndrangheta”, ha commentato Francesco Saluzzo procuratore generale Piemonte Val d’Aosta: “È stata un’indagine molto complessa. La locale di Aosta ha una sua peculiarità: è una compagine associativa che ha rapporti molto significative con il con esponenti del mondo politico locale, che devono la loro elezione all’appoggio dell’ndrangheta”.

Tra gli arresti ci sono il consigliere regionale della Valle d’Aosta Marco Sorbara (all’epoca dei fatti consigliere comunale del Comune di Aosta) e Monica Carcea, consigliere comunale nonché assessore al Bilancio di Saint-Pierre, accusati di concorso esterno. Secondo gli inquirenti faceva parte dell’organizzazione criminale il consigliere comunale di Aosta Nicola Prettico, fatto eleggere con i voti dell’ndrangheta. I criminali avevano anche offerto appoggio elettorale all’attuale sindaco, che però aveva rifiutato. In carcere anche l’avvocato torinese Carlo Maria Romeo, che difendeva diversi imputati nei processi per `ndrangheta celebrati a Torino.

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