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Nicchi: “Pallottole arrivate all’Aia”

“All’Associazione italiana arbitri sono arrivati plichi con pallottole indirizzate a me, al vice presidente e al designatore Rizzoli. E’ un fatto nel dominio della Digos e all’attenzione del Viminale e del ministro degli Interni”. La denuncia è del presidente dell’Aia, Marcello Nicchi. La sua furia si abbatte contro chi non sta difendendo la categoria arbitrale. Contro il sit in dei tifosi laziali innanzi alla Figc per contestare contro i presunti errori di Giacomelli e Di Bello in Lazio-Torino “non c’è stata una parola da parte di nessuno”. E ancora “c’è un giornalista professionista, regolarmente denunciato e ora seguiremo gli sviluppi, che in una trasmissione ha affermato: ‘Hanno dichiarato guerra a un popolo e in guerra non si va suonando lo zufolo, si va sparando. Bisogna sparare agli arbitri e non permettere loro di arbitrare. Questa è la conseguenza”. Poi il presidente dell’Aia ricorda come Di Bello e Giacomelli siano stati chiamati in tribunale dall’associazione dei consumatori perché non hanno dato un rigore. “Vi risulta che un giocatore di Serie A se sbaglia un rigore viene convocato in tribunale dopo una settimana? Questa è una cosa “gravissima.

“In atto un attacco a autonomia Aia”

Come facciamo a mandare gli arbitri ad arbitrare sapendo che possono subire la stessa sorte per un errore? Ci sono tesserati che parlano di malafede del mondo arbitrale, non ho sentito nessun intervento”, ha quindi aggiunto Nicchi, con chiaro riferimento ai dirigenti biancocelesti. In sostanza, secondo Nicchi, l’Associazione italiana arbitri si sente sotto attacco. “Stanno accadendo cose gravissime – ha detto – da parte della Figc è in corso un attacco all’autonomia dell’Aia per accentrare tutto a Roma”. La prima questione sollevata è quella dei rimborsi arbitrali: “Pochi giorni fa – ha aggiunto Nicchi – sono stati pagati 5,6 milioni al mondo dilettantistico, per prestazioni dal 16 ottobre a tutto ottobre. Nel frattempo sono maturati altri rimborsi che gli arbitri devono ancora avere e altri 7,5 milioni di rimborsi che non hanno avuto per circa 30 mila prestazioni”. Per Nicchi la Figc sta ripartendo distruggendo le cose che funzionano e gli arbitri e “il mondo arbitrale è qualcosa che funziona”. Sciopero? “Gli scioperi li fanno i dipendenti, e l’Aia è costituita da 35 mila volontari. Che se dovessero essere pagati per quello che fanno non basterebbe una finanziaria”.

La violenza contro gli arbitri

Ancora è in costante aumento la violenza contro gli arbitri, “un problema che non può essere più sottovalutato. 300 arbitri sono stati soggetti a violenza, 100 di questi sono finiti al pronto soccorso. Si sarebbero dovute applicare sanzioni pecuniarie con rischio di eventuale non iscrizione ai campionati per circa 304 mila euro. Per il momento il presidente della Lega nazionale dilettanti, Cosimo Sibilia, che ringrazio, ha pagato 78 mila euro ma rimangono ancora 155 mila euro liquidabili ma che nessuno paga: ci sono ragazzi che smettono di arbitrare perché ci sono famiglie che non si possono permettersi di anticipare i soldi”. L’Aia non vuole soldi in più “ma dateci quelli che dobbiamo avere. Fabbricini? è una persona per bene e di grande livello e mi ha risposto che farà il possibile”. Infine Nicchi ha esclusa l’estensione della Var in serie B: “Per il momento no, a Balata ha già risposto il commissario straordinario, queste cose si decidono con un protocollo internazionale e servono autorizzazioni da avere e organizzazione degli stadi. Quando ci sarà la possibilità valuteremo se farla”.

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