Economia

Ocse: superindice punta a stabilità area ma restano deboli Germania e Italia

L’area Ocse va nel suo insieme verso una stabilizzazione del ritmo di crescita, ma per Germania e Italia la prospettiva resta quella di un indebolimento dell’attivita’. A questo punta il superindice dell’Ocse, l’indicatore che mira ad anticipare le svolte dell’economia rispetto al trend nei 6-9 mesi a venire. Come comunica l’Organizzazione che riunisce i 36 Paesi industrializzati, tra le maggiori economie solo il Giappone e il Canada registrano un mutamento della valutazione questo mese, che e’ di una stabilizzazione della crescita contro l’indebolimento prospettato il mese scorso.

Per il Regno Unito restano i primi segnali di una stabilizzazione, ma – avverte l’Ocse – vi sono ampi margini di errore in considerazione della continua incertezza sulla Brexit. Tra le altre economie del G7, si conferma la diagnosi di un ritmo di crescita stabile per la Francia e di un rallentamento per gli Stati Uniti e per l’area euro nel suo insieme, ‘particolarmente in Germania e Italia’. Tra le economie emergenti, l’indice anticipatore continua a prevedere un impulso di crescita stabile in Cina (nel settore industriale), India e Russia e ora anche in Brasile.

Passando al dettaglio dei numeri comunicati dall’Ocse, il superindice in maggio per l’intera area dei Paesi industrializzati risulta pari a 99 (rispetto al trend definito come base 100), con una flessione di 0,05 su aprile e di 1,34 su base annua. L’area euro scende a 99,1 da 99,2 sul mese e di 1,49 sull’anno, mentre i cinque principali Paesi asiatici salgono a 99,4 da 99,3 (ma -0,46 sull’anno). Il G7 scende nel suo complesso al 98,9 dal 99 di aprile e su 12 mesi la flessione risulta di 1,54. Tra i maggiori Paesi, il Canada resta a 98,8 (-1,56 sul Maggio 2018), la Francia cede lo 0,05 a 99,1 (-1,17 annuo), il Giappone scende a 99,3 da 99,4 (-0,84 sull’anno), la Germania e l’Italia arretrano entrambe a 98,9 da 99.

La prima registra una flessione sui 12 mesi pari a 1,87 punti, la maggiore del G7, seguita dalla Penisola con un calo annuo di 1,77. Il Regno Unito si stabilizza a 98,7, con una riduzione sull’anno di 1,40 e gli Usa scendono a 98,8 da 99 (-1,70 in 12 mesi). Tra i maggiori Paesi emergenti, la Cina vede il superindice salire a maggio a 98,9 dal 98,7 in aprile e la flessione nei 12 mesi si restringe a 0,71. L’India e’ stabile a 100,5, con un miglioramento di 0,08 in 12 mesi (l’unico segno positivo rispetto al 2018 tra i Paesi considerati) e la Russia si conferma a 99,5 (-1,48 sull’anno).

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