Erdogan dal Papa: “Rapporti eccellenti con l’Italia”. Roma blindata, appelli e proteste

5 febbraio 2018

Appelli e proteste in Italia per la blindatissima visita di 24 ore del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, da ieri sera a Roma dove oggi sara’ ricevuto da Papa Francesco e vedra’ al Quirinale il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e a Palazzo Chigi il premier, Paolo Gentiloni. Ieri mattina cinque curdi sono stati bloccati dopo aver tentato di entrare in piazza San Pietro per l’Angelus con bandiere curde e striscioni di protesta nascosti negli indumenti. A Torino la Digos ha denunciato otto persona, una 30enne curda e alcuni anarchici, per un blitz di protesta nella centrale chiesa di San Tommaso dove hanno esposto sull’altare uno striscione con la scritta “il sangue versato dal popolo curdo” e hanno rovesciato un liquido rosso. Erdogan, accompagnato dalla moglie e da alcuni ministri, alloggia all’Hotel Excelsior di Via Veneto. “Con l’Italia i nostri rapporti sono eccellenti – ha detto Erdogan – Lavoriamo insieme per la pace e stabilita’ del Mediterraneo e siamo alleati in ambito Nato. Aggiungo che il volume di scambi commerciali tra i nostri due Paesi ha toccato i 30 miliardi di dollari”. Oggi, ol presidente turco sara’ ricevuto da Papa Francesco e dal cardinale Pietro Parolin, prima delle tappe al Quirinale e a Palazzo Chigi dove, salvo ripensamenti, non sono previsti contatti con la stampa. In serata, vedra’ alcuni amministratori delegati di aziende italiane, prima di lasciare Roma. La visita, su cui vigila un dispositivo di sicurezza di 3500 uomini, e’ stata preceduta da numerosi appelli perche’ venga posta la questione della liberta’ di stampa e dell’indipendenza giudiziaria in Turchia, oltre che dell’offensiva militare contro i curdi in Siria nella provincia di Afrin. L’Associazione nazionale magistrati, il Consiglio nazionale forense e la Federazione nazionale stampa italiana hanno scritto a Mattarella per chiedere di sollevare con Erdogan la questione delle “continue violazioni dei diritti umani e le ripetute epurazioni” di magistrati, giornalisti, avvocati, insegnanti, funzionari pubblici, medici e militari.

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Antonella Napoli della campagna No bavaglio turco ha chiesto invano di poter consegnare una petizione (che ha raccolto 25 mila firme in Italia) per chiedere la liberazione dei giornalisti ingiustamente incarcerati in Turchia.  La presidenza turca ha fatto sapere che in Vaticano si discutera’ dell’emergenza umanitaria in Siria, della lotta contro il terrorismo, di xenofobia e islamofobia e soprattutto della crisi su Gerusalemme dopo le telefonate delle scorse settimane tra Erdogan e Bergoglio. “Gerusalemme non e’ una questione solo dei musulmani. Entrambi siamo per la difesa dello status quo e abbiamo la volonta’ di tutelarlo”, ha spiegato Erdogan. Con Mattarella e Gentiloni il presidente turco discutera’ della cooperazione bilaterale in campo politico ed economico, con un focus sull’industria della Difesa, oltre che di migranti e Siria, dove preoccupa l’avanzata turca contro i guerriglieri dell’Ypg. Possibile anche un accenno ai rapporti con l’Ue, da cui Erdogan si aspetta che “rimuova il piu’ presto possibile ogni ostacolo artificiale” alla “piena adesione” turca. In tutto il centro storico di Roma non saranno consentite manifestazioni e verra’ tenuto sotto controllo qualsiasi tipo di assembramento. In campo anche i reparti speciali a presidiare la green zone, zona di massima sicurezza. Fuori da questo perimetro, nei giardini di Castel Sant’Angelo, oggi e’ in programma un sit-in di protesta della rete Kurdistan Italia.

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