Ok Corte Conti a nuovo Dpcm privatizzazione Ita

Ok Corte Conti a nuovo Dpcm privatizzazione Ita
28 dicembre 2022

Ok della Corte dei Conti alla registrazione del nuovo Dpcm per la modifica della procedura di privatizzazione di Ita Airways. Il via libera al decreto della Presidenza del Consiglio è stato dato il 23 dicembre con registrazione di protocollo 1889 e ritrasmesso alla Pec della presidenza del Consiglio sempre il 23 dicembre con protocollo 61453. A breve si definirà quindi il futuro della compagnia aerea, per cui Lufthansa sta preparando l’offerta. Dopo il via libera della Corte dei Conti, resta infatti da attendere la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del Dpcm del 21 dicembre scorso sulle modalità di privatizzazione di Ita. Dunque, Lufthansa scalda i motori, mandando a pieni giri la fase finale del negoziato con il Tesoro per l’ingresso in Ita Airways.

Non è chiaro, al momento, quale sarà il valore della transazione iniziale: la cifra si aggira sui 180-200 milioni di euro per quel 40%, ma è probabile che Lufthansa paghi una prima tranche da 100 milioni, vincolando la seconda parte al rispetto di alcuni requisiti. I tedeschi hanno spiegato agli interlocutori italiani che il gruppo europeo vorrebbe partire sfruttando le sinergie commerciali, finanziarie e industriali fornite dal gruppo: la vendita dei biglietti di Ita e gli acquisti, per esempio, verrebbero inseriti nella piattaforma utilizzata dalle aviolinee dell’agglomerato europeo per incrementare i ricavi per passeggero, distribuire meglio il proprio prodotto (sfruttando al massimo la rete di collegamenti) e avere sconti importanti quando si tratta di comprare i materiali necessari alle attività.

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Intanto, Francoforte punta a siglare un primo accordo, magari sotto forma di protocollo d’intesa, entro Capodanno. Perché nonostante le rassicurazioni ricevute e il costante confronto con il ministero di via XX Settembre non intende lasciarsi sfuggire un’occasione inseguita da 15 anni. Viste le esperienze del passato, si ragiona nel quartier generale tedesco, non si vuole lasciare nulla al caso e si punta a mettere al più presto il sigillo all’alleanza. Da qui il pressing garbato dei vertici e l’accettazione di tutte le richieste italiane su governance e strategia aziendale. 

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