Economia

Ok della commissione Senato lunedì. Resta nodo rete Tim

Riprenderà lunedì mattina l’esame del decreto fiscale da parte della Commissione finanze del Senato che punta a chiudere le votazioni sul testo con il mandato al relatore in modo da poter andare in Aula martedì. Il calendario concordato dalla conferenza dei capigruppo prevede che il decreto venga approvato dall’Aula lo stesso martedì in giornata e non si esclude che ci possa essere il ricorso al voto di fiducia. Dopo la definizione del capitolo banche, con le norme sulle Bcc e la proroga di un anno per la trasformazione in Spa delle popolari di Bari e Sondrio, il principale nodo rimasto aperto è quello sulla integrazione delle reti a banda ultralarga di Tim e di Open Fiber.

La norma che incentiva l’operazione e definisce un nuovo regime di remunerazione della rete è contenuta in un emendamento presentato dal relatore del decreto Emiliano Fenu (M5S) cui era stato presentato un subemendamento della Lega e su cui la Lega ha presentato un subemendamento poi profondamente riformulato. Governo e maggioranza sono al lavoro “per trovare una sintesi politica sul tema della rete unica” ha riferito il presidente della commissione Alberto Bagnai (Lega) “il tema della rete unica è importantissimo, serve molta attenzione alle infrastrutture digitali e a chi le controlla”.

Sulla questione, secondo quanto si apprende, è in atto un braccio di ferro fra M5S e Lega. Il primo ha presentato l’emendamento originario intervenendo su un tema notoriamente di area leghista e la Lega dopo qualche giorno aveva depositato correttivi sostanziali alla proposta M5S a partire dalla cancellazione della clausola occupazionale che avrebbe potuto avere ricadute sulle bollette per gli utenti finali. Ma un nuovo testo del Carroccio, depositato ieri, modifica in modo sostanziale la propria proposta, cancellando, fra le altre cose, lo stop alla clausola (resta quindi il vincolo).

Ancora da definire, poi, la questione dlle concessioni balneari ed in particolare quella sul perimetro di applicazione dell’Imu e della Tasi. Resta da votare anche l’emendamento ‘omnibus’ depositato ieri in Commissione con tutte le altre novità del decreto, a partire dallo stop al condono fiscale fino a 100.000 euro che verrà sostituito da una sanatoria sugli errori formali. Nell’emendamento anche la proroga del bonus bebè, la tassa sui money tranfer, il fondo per le calamità naturali, le misure per il rilancio di Campione d’Italia e il taglio delle tasse sulle sigarette elettroniche.

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