Cultura e Spettacolo

Oltre 5mila persone rendono omaggio a Ornella Vanoni: funerali a Milano tra musica, artisti e istituzioni

Milano ha celebrato oggi i funerali di Ornella Vanoni, morta venerdì all’età di 91 anni: oltre 5mila persone hanno affollato la chiesa di San Marco a Brera e la camera ardente al Piccolo Teatro Grassi per rendere l’ultimo saluto alla cantante e icona della musica italiana.

La chiesa gremita accoglie amici e istituzioni

La chiesa di San Marco a Milano ha ospitato una cerimonia intensa e partecipata, con le prime file riservate ai familiari e agli amici più stretti. Presenti Dori Ghezzi, Roberto Vecchioni, Mario Lavezzi, Gianna Nannini e Iva Zanicchi. Tra le personalità istituzionali erano presenti il sindaco Giuseppe Sala, il presidente del Senato Ignazio La Russa, la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, il questore di Milano Bruno Megale e il prefetto Claudio Sgaraglia. Anche il mondo dello spettacolo ha partecipato in massa: Maria De Filippi, Pier Silvio Berlusconi, Silvia Toffanin e Mahmood, che ha deposto una corona di peonie e rose bianche con la scritta “dalle stelle la tua voce presente”.

Don Luigi Garbini ha celebrato la funzione ricordando: “Quasi un secolo di vita ha passato dentro il teatro, con le visioni, il cinema e le canzoni. Ornella è stata posseduta dalla musica dall’inizio alla fine”. La sua omelia ha messo in luce la dedizione totale dell’artista alla musica, definita “un morso irresistibile, come quello dei tarantolati”, che ha segnato la sua esistenza.

Il tributo musicale di Paolo Fresu

A conclusione dell’omelia, Paolo Fresu, trombettista e compositore jazz, ha reso omaggio alla cantante con le note di “L’appuntamento”, proseguendo poi con un accenno di “Senza fine” mentre si avvicinava alla bara sfiorandola con la mano. La Vanoni stessa aveva chiesto che Fresu suonasse ai suoi funerali, scelta che ha emozionato tutti i presenti.

Tra le testimonianze degli amici, Memo Remigi ha ricordato: “Io devo tutto a Ornella Vanoni. Se non mi avesse registrato “Innamorati a Milano”, forse avrei fatto un altro lavoro. Lei era generosa e ha dato il massimo in ogni campo artistico”. Giuliano Sangiorgi dei Negramaro è arrivato in ritardo alla cerimonia, dichiarando: “Avrei voluto salutarla meglio, ma credo che l’ironia sia ciò che ci unisce fino alla fine”.

La camera ardente e l’omaggio della città

La camera ardente, allestita al Piccolo Teatro Grassi di Milano, ha accolto oltre 5mila persone tra cittadini, vip e colleghi dell’artista. I visitatori hanno portato gigli, rose bianche e fiori gialli, il colore preferito dalla cantante. Sono stati deposti cuscini di rose gialle da Gino Paoli e composizioni di fiori bianchi della famiglia Paoli.

Caterina Caselli ha ricordato Vanoni come “una donna libera, curiosa, capace di scegliere sempre l’arte e la bellezza”. L’attrice e direttrice del Teatro Franco Parenti, Andrée Ruth Shammah, ha aggiunto: “Faccio fatica a immaginare che lei sia lì in quella bara. Le sue canzoni rimarranno per sempre”. Geppi Cucciari ha sottolineato la forza e il coraggio della cantante nel dire sempre ciò che voleva, anche quando sfidava convenzioni e aspettative.

L’arcivescovo Giovanni Climaco Mapelli ha raccontato un aneddoto sulla fede della Vanoni: “Non era credente, ma era innamorata di Gesù”. Il sindaco Giuseppe Sala ha proclamato il lutto cittadino, in segno di cordoglio dell’intera comunità milanese.

Il feretro arriva a San Marco

Il feretro, adornato da fiori gialli e rose bianche, è stato accolto da un lungo applauso nella chiesa di San Marco, nel quartiere Brera. La funzione è stata celebrata da don Luigi Garbini, mentre Paolo Fresu ha eseguito i brani scelti dall’artista. L’evento ha rappresentato non solo un addio personale, ma anche un omaggio collettivo a una delle figure più importanti della cultura italiana.

Tra gli ospiti, il presidente del Senato Ignazio La Russa e il sottosegretario Gianmarco Mazzi hanno preso parte alla cerimonia, insieme a conduttori, produttori e colleghi artistici come Fabio Fazio, Luciana Littizzetto, Mara Maionchi, Dori Ghezzi e Roberto Vecchioni. La presenza di autorità civili e del mondo dello spettacolo ha sottolineato la portata storica e culturale della Vanoni, simbolo di una Milano che celebra la musica e l’arte.

Il lascito artistico e umano di Ornella Vanoni

Ornella Vanoni ha attraversato quasi un secolo di teatro, cinema e musica, imponendo la sua voce e la sua presenza scenica come simbolo di libertà e creatività. Le sue interpretazioni hanno influenzato intere generazioni di artisti, mentre la sua curiosità e la capacità di sperimentare hanno ispirato chiunque abbia avuto modo di incontrarla. I funerali e gli omaggi dei colleghi evidenziano come la Vanoni non sia stata solo una cantante, ma una figura capace di lasciare un’impronta culturale e umana duratura.

Pubblicato da
Eleonora Fabbri