Politica

Open Arms, Salvini rinviato a giudizio. “Vado a processo a testa alta”

Il gup di Palermo Lorenzo Jannelli ha rinviato a giudizio l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini accusato di sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio nell’ambito del processo Open Arms. Il senatore della Lega, nell’agosto del 2019, impedì lo sbarco a Lampedusa dei 147 migranti salvati nel Canale di Sicilia. La prima udienza è fissata dinanzi alla Corte d’Assise di Palermo il 15 settembre. “La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino. Articolo 52 della Costituzione. Vado a processo per questo, per aver difeso il mio Paese? Ci vado a testa alta, anche a nome vostro – è la prima reazione dal capo del Carroccio -. Prima l’Italia. Sempre”.

Per Salvini, di certo, “passare per sequestratore proprio no. E’ ridicola solo l’idea. Ho agito da padre e cristianamente sopporto. Se per aver difeso il mio Paese dovrò venire qualche altro mese a Palermo colgo gli spunti positivi. Vorrà dire che darò una mano ai palermitani a vivere in una città più a misura d’uomo. Quello che si è deciso in quest’aula ha un sapore politico più che giudiziario”. “Nei prossimi mesi gli italiani potranno assistere a chi interpreta la Giustizia alla Palamara – ha detto -, ovvero `Salvini ha ragione ma va fermato e processato'”.

Tuttavia, il leader della Lega è convinto che “al processo emergeranno delle verità. Io ricordo a me stesso che si tratta di una nave spagnola, che ha raccolto migranti in acque libiche e maltesi, ha rifiutato uno sbarco a Malta, un porto in Spagna, un secondo porto in Spagna e ha rifiutato l’arrivo di una nave spagnola”. Poi si chiede: “Quanto costa questa indagine? Quanto costa questo processo politico? Chi pagherà? Sono domande che mi faccio da libero cittadino. Poi torno a casa sereno e non sono preoccupato. Ho esercitato quanto sancito dalla Costituzione, ho difeso il Paese”, aggiunto Salvini.

Le reazioni

“Se la magistratura dovesse essere coerente dovrebbe rinviare a giudizio con Salvini i membri del governo dell`epoca, che con lui, come si evince anche dagli atti parlamentari, hanno condiviso scelte e procedure. Se quella del Senato fu una scelta `politica`, a mio avviso in contrasto con i fatti, ma presa in una sede comunque politica, sulla base di opinabili valutazioni appunto politiche, meraviglia la valutazione della magistratura di Palermo. Anche qui la decisione rischia di apparire `politica`, in una sede però che dalla politica dovrebbe prescindere. Per Salvini, che nel merito ha mille ragioni, che io stesso ho argomentato in Senato da relatore, il giudizio, ingiusto, sarà un luogo per una battaglia di verità. Per il resto il libro di Sallusti sul caso Palamara ha detto parole definitive. Sulle quali il Parlamento dovrebbe riflettere e agire”. Lo dichiara il senatore Maurizio Gasparri membro del Consiglio di Presidenza di Forza Italia.

“È veramente triste, in termini di giustizia, vedere una richiesta di archiviazione da parte del procuratore a Catania e vedere a Palermo, per fatti sostanzialmente identici, un rinvio a giudizio. Mi spiace per Salvini perché un processo non lo si augura mai a nessuno, ma tanto di cappello per averci messo la faccia sia a Catania che a Palermo e soprattutto per aver rivendicato il suo agire giusto e corretto da ministro degli Interni nella difesa dei confini”. Lo dichiara il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli (Lega). “Mi spiace che Salvini debba affrontare un procedimento secondo i tempi lumaca della giustizia italiana, un processo che durerà anni, mi spiace per lui umanamente, ma almeno in fase dibattimentale ci sarà l`occasione per far emergere i fatti alla luce in maniera evidente. Male che ci sia un processo, bene che ci sia una fase dibattimentale per fare emergere il ruolo del presidente del Consiglio e degli altri ministri coinvolti. Ma non solo, occorre ribadire il ruolo della politica che non può soggiacere a chi deve solo applicare le leggi e non deve fare valutazioni su decisioni che sono solo politiche”, conclude.

“Totale solidarietà mia e di Fratelli d’Italia al leader della Lega Matteo Salvini, rinviato a giudizio nel caso Open Arms. E’ scioccante che venga mandato a processo chi da Ministro dell’Interno ha fatto solo quello che il suo mandato gli imponeva di fare: difendere i confini della Nazione e combattere l’immigrazione clandestina di massa. A Matteo il mio abbraccio sincero”. E’ quanto ha dichiarato Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia.

“E’ incredibile che si usino I tribunali per contestare scelte politiche, oltretutto creando un precedente gravissimo e pericolosissimo che deve preoccupare tutti, politica e istituzioni. Questo intervento a gamba tesa con uso della giustizia per contrastare un avversario politico è un errore enorme. Esprimiamo naturalmente solidarietà a Salvini, ma dovrebbero esprimerla tutte le forza politiche con determinazione”. Lo afferma il presidente di Noi con l’Italia Maurizio Lupi.

“Perché solo Matteo Salvini è stato rinviato a giudizio per la vicenda Open Arms visto che si è trattato di una decisione condivisa da più ministri del governo Conte 1? Per noi la legge deve essere uguale per tutti e non soggetta a interpretazioni politiche. Siamo solidali con Matteo Salvini”. Lo ha scritto su Facebook il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani.

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