Il Milan è di Li Yonghong. Il Cav: “Traguardi più straordinari”

13 aprile 2017

Closing concluso, il cinese Li Yonghong è il nuovo proprietario del Milan, la società di calcio milanese che gli è stata ceduta dalla Fininvest. Pochi minuti fa è infatti andato a buon fine il versamento con il quale è stata definitivamente conclusa l’operazione di acquisto del 99,93% delle azioni. Dopo 31 anni si conclude quindi la gestione di Silvio Berlusconi. Già in mattinata folla di cronisti, fotografi e cameraman erano in piazza Belgioioso a Milano, dove negli uffici dello studio legale Gianni Origoni and partners si stava definendo il closing della lunga operazione di cessione del Milan, con il passaggio del 99,93% delle quote di Fininvest di Silvio Berlusconi all’investitore cinese Yonghong Li. Attorno a un tavolo, tra gli altri, il braccio destro dell’uomo d’affari cinese, David Han Li, il futuro ad del Milan Marco Fassone, i dirigenti Fininvest Danilo Pellegrino e Alessandro Franzosi e il vicepresidente della società rossonera Adriano Galliani.

Questa sera è in programma una cena da Silvio Berlusconi, ad Arcore, per l’investitore cinese Yanghong Li che oggi ha rilevato il club rossonero. Con Li a Villa San Martino alle 20.30 arriveranno anche il suo braccio destro David Han Li e Marco Fassone che domani sarà nominato amministratore delegato del Milan. A cena dovrebbero essere presenti anche gli a.d. Uscenti, Barbara Berlusconi e Adriano Galliani. “Lascio oggi, dopo piu’ di trent’anni, la titolarita’ e la carica di Presidente del Milan – afferma Silvio Berlusconi -. Lo faccio con dolore e commozione, ma con la consapevolezza che il calcio moderno, per competere ai massimi livelli europei e mondiali, necessita di investimenti e risorse che una singola famiglia non e’ piu’ in grado di sostenere”. Poi gli auguri “ai nuovi responsabili” affinché si realizzino “traguardi ancora più straordinari di quelli ottenuti da noi”. “A coloro che restano – aggiunge -, ai giocatori, all’allenatore, ai collaboratori della società, a tutti i nostri tifosi rivolgo l’augurio più affettuoso di grandi successi, e a ciascuno di loro l’augurio di realizzare nello sport e nella vita tutti i progetti e i sogni che portano nella mente e nel cuore per sé e per le persone che amano”.

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LA STORIA

E’ il 20 febbraio del 1986 quando Silvio Berlusconi acquista il Milan. Basta una stagione di assestamento per rilanciare la squadra rossonera ai vecchi fasti ed arriva il primo degli scudetti targati cavaliere. Ne arriveranno otto tra il 1988 ed il 2011, l’ultimo conquistato dal Milan. In quegli anni d’oro arriva la tripletta firmata Capello: 1992, 1993 e 1994. Poi nel 1996, 1999 e 2004. L’ultimo è targato Allegri. In mezzo Gullit, Van Basten, Baresi, Desailly, Baggio, Maldini, Weah, Kakà, Schevchenko, Ibrahimovic, Thiago Silva, Nesta. Calciatori che hanno messo il sigillo anche sulla vittoria di cinque Champions, una coppa Italia, sette Supercoppe italiane, due coppe Intercontinentali, una coppa del Mondo per club. Nella storia del Milan si può parlare di un pre-Berlusconi ed un post Berlusconi per una squadra che in totale ha vinto 18 titoli nazionali, sette tra coppe Campioni e Champions, due Coppe delle Coppe, cinque Supercoppe UEFA, tre Coppe Intercontinentali, una coppa del Mondo per club. È la terza squadra al mondo per numero di titoli internazionali conquistati (18, a pari merito con il Boca Juniors e alle spalle di Al-Ahly a quota 20 e Real Madrid a quota 19). E’ la squadra che nel 1901 rompe il dominio del Genoa vincendo lo scudetto, il primo della sua storia. Nel 1908 da una sua costola, per il disaccordo di alcuni soci sul tesseramento dei giocatori stranieri, nascerà l’odierna Internazionale. Con il Milan nel 1926 nasce San Siro (l’Inter giocava all’Arena Civica). Ma è negli anni cinquanta e sessanta che il Milan si impone a livello nazionale ed internazionale con giocatori quali Schiaffino, Bagnoli, Radice e Cesare Maldini che, capitanati da Nils Liedholm, furono fra i protagonisti delle vittorie rossonere. Nel 1963 arriva la prima Coppa dei Campioni. José Altafini in attacco e un giovane Gianni Rivera in campo spinsero il Milan alla vittoria per 2-1 nella finale contro il Benfica nello stadio di Wembley e Cesare Maldini fu il primo capitano di una squadra italiana a sollevare la Coppa dei Campioni. Nereo Rocco il vate in panchina. Gli anni ottanta si aprirono con la prima retrocessione in Serie B e la radiazione del presidente rossonero Felice Colombo a seguito dello scandalo del calcioscommesse. La pronta risalita ed una grave crisi finanziaria dalla quale la rilevò il 20 febbraio del 1986 Silvio Berlusconi. Il resto è storia di trent’anni di successi targati cavaliere. Ed oggi si apre un’altra pagina di storia rossonera.

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GALLIANI

“Dopo 31 anni non posso che vivere con molta emozione questa giornata”. L’ad uscente del Milan Adriano Galliani ha commentato così la vendita del Milan dalla famiglia Berlusconi all’uomo d’affari cinese Li Yonghong. All’uscita della Lega Calcio Galliani ha voluto ringraziare anche l’ex numero uno rossonero: “Ringrazio Berlusconi per le belle parole dette su di me, stasera lo vedrò e glielo dirò”. Infine due parole legate al rischio sempre più concreto di commissariamento per la Lega Calcio Serie A: “C’è ancora una riunione fissata per giovedì, vediamo” ha detto.

MONTELLA

Mancano due giorni al derby contro l’Inter ma in casa Milan i fari sono tutti puntati sull’avvenuta cessione della società da parte della famiglia Berlusconi al magnate cinese Li Yonghong. In conferenza stampa le prime domande per Montella sono ovviamente sul closing: “Oggi è emozionante anche per me. In questi mesi abbiamo dovuto separare la parte societaria da quella tecnica. Nei prossimi giorni incontrerò il nuovo management e insieme renderemo il Milan grandioso come in passato”. Per il tecnico rossonero però la trattativa non ha influito sul rendimento della squadra: “Se avessi dovuto scegliere una data per la chiusura avrei scelto proprio questa o quella a ridosso con la Juventus. Non abbiamo avuto distrazioni, sono distratto e emozionato. ora, domani e per il derby non lo saremo. Siamo stati bravi a gestire la situazione”. Poi si parla del derby: “Noi ovviamente la prepariamo per vincerla. L’Inter ha giocatori forti in rosa e si giocherà tanto a livello emozionale ma non servirà paura: dovremo mettere in campo il nostro meglio, tecnico e fisico, liberi e concentrati sulla vittoria”. “La partita sarà simile a quella dell’andata – continua Montella – Sarà una gara delicata, complicata e di livello alto. Noi dovremo essere pronti a livello mentale”.

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VENTURA

“C`è un filo di tristezza nella chiusura di questa era, per me e per tutti gli amanti del calcio.” Così Giampiero Ventura, CT della nazionale a Tutti Convocati su Radio 24, sul closing del Milan con i cinesi e prosegue: “L`ho vissuta più da spettatore e credo che ci siano state tre grandi squadre negli ultimi trent`anni, molti hanno vinto, ma chi ha lasciato il segno sono l`Aiax di Cruyff, il Milan di Sacchi e di Van Basten e il Barcellona. Il Milan è una delle tre squadre che hanno fatto la storia del calcio. E` evidente che tutto questo è stato possibile perché c`è stata una grande gestione, un grande allenatore e anche grandi calciatori, altrimenti non avrebbero ottenuto questi risultati”.

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