Politica

Orban avverte: il mio partito potrebbe lasciare il Ppe, domenica sono in Polonia

Il premier ungherese Viktor Orban è a un bivio rispetto alla sua presenza nel Partito popolare europeo: andare o restare? Mentre nel conglomerato centrista dodici partiti hanno chiesto l’espulsione della sua Fidesz, spostata su posizioni sovraniste, anche in Ungheria il dibattito ferve e lo stesso leader oggi è intervenuto ventilando l’ipotesi di un divorzio e di un’alleanza col partito conservatore PiS al governo in Polonia.

Interpellato dall’agenzia di stampa pubblica Mti, Orban aveva in precedenza detto che c’è “bisono di calma e compostezza” in un momento in cui c’è troppa “impazienza ed eccitazione”. In un libro, secondo quanto riferisce Portfolio.hu, Orban ha inoltre evocato la possibilità che l’Europa possa “disintegrarsi”. Il capogruppo del Ppe Manfred Weber ha chiarito nei giorni scorsi che l’espulsione o la sospensione di Fidesz dal Ppe potrebbe essere all’ordine del giorno di una riunione dei popolari il 20 marzo, anche alla luce della campagna contro Jean-Claude Juncker imbastita in Ungheria.

Parlando a Kossuth Radio, come ogni venerdì, Orban non ha rinunciato a tirar fuori l’armamentario di accuse contro l’Europa “pro-migranti” e a ribadire la sua intransigenza sulla difesa della cristianità in Ungheria. “Sarò domenica in Polonia – ha anticipato Orban alla radio ungherese – dove il partito al potere non è membro del Ppe”. “Io – ha aggiunto il premier ungherese – preferirei riformare il Ppe perché le forze anti-immigrazione come le nostre avessero lì il loro spazio, ma chiaramente se noi dobbiamo prendere in considerazione qualcos’altro, è anzitutto con la Polonia che negozieremo”.

“La cultura cristiana vale (…), non vogliamo diventare un paese misto, non vogliamo migrazioni, vogliamo preservare la sicurezza, e attraverso la nostra politica familiare saremo in grado di mantenere il futuro biologico dell’Ungheria senza migranti”, ha detto ancora Ornab, secondo quanto riporta Magyar Nemzet, sostenendo che a parte questo “ogni altra discussione è possibile”. Ha però chiarito che l’ipotesi di un’uscita dal Ppe per formare qualcosa di diverso è nel ventaglio delle possibilità e, in tal caso, l’interlocutore sarebbe il PiS polacco.

“Se dovessimo iniziare qualcosa di nuovo in Europa, e questo porrebbe porre fine a questo dibattito (…) il primo posto dove andremmo sarebbe la Polonia”. Mateusz Morawiecki, il premier di Varsavia, prenderà anche parte alla festa nazionale ungherese del 15 marzo. Le dichiarazioni di Orban vengono in un momento in cui la destra ungherese si sta interrogando sulla sua collocazione. Magyar Nemzet, un giornale di riferimento dell’area, ha pubblicato un editoriale nel quale ha affermato che il Ppe “si è affiancato a socialisti e liberarli e vuole soddisfare le loro attese, lasciando alla Fidesz una sola opzione: una nuova alleanza”. In questo senso, secondo il giornale, la Fidesz dovrebbe lasciare il Partito popolare e formatre una nuova alleanza con “Matteo Salvini, il FPO dell’Austria e il partito di governo della Polonia”.

E arrivano le prime reazioni in Italia. “Il partito popolare europeo vuole cacciare Orban, il presidente ungherese, per le sue posizioni di contrasto all’immigrazione illegale e per la battaglia che fa contro lo speculatore Soros – dichiara il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni -. Nel nostro gruppo europeo dell’ECR, quello dei sovranisti e conservatori, queste battaglie sono delle medaglie, non delle colpe. Felice che Orban stia pensando di abbandonare il PPE della Merkel per aderire alla sua casa naturale dell’ECR insieme a Fratelli d’Italia”.

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