Politica

Orbán critica l’Occidente e si difende contro l’isolamento dell’Ungheria

Sotto il fuoco delle critiche per la sua gestione interna e la sua posizione sulla guerra in Ucraina, il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha tenuto una conferenza stampa annuale in cui ha espresso dure critiche nei confronti dell’Occidente e ha difeso la sua politica nazionale. Orbán ha sottolineato ciò che ha definito “una malattia che sta divorando le democrazie occidentali”, senza tuttavia nominare specifici paesi coinvolti. La sua retorica critica è stata alimentata dalla recente decisione degli Stati Uniti di dichiarare ineleggibile l’ex presidente Donald Trump e dal licenziamento del gruppo dirigente dei media di Stato in Polonia.

Il leader ungherese ha affermato che se simili eventi avessero avuto luogo in Ungheria, le truppe della Nato avrebbero forse già preso posizione, evidenziando il problema dell’applicazione di “due pesi e due misure” in materia di democrazia e diritti umani. Orbán ha anche toccato il tema della presunta ricattabilità dell’Ungheria da parte dell’Unione Europea, sostenendo che il paese è stato “ricattato” dopo che la Commissione Europea ha congelato 21 miliardi di euro di fondi destinati all’Ungheria. Secondo il primo ministro ungherese, alcuni membri del Parlamento europeo avrebbero dichiarato apertamente il loro desiderio di vedere l’Ungheria privata di qualsiasi finanziamento, sollevando dubbi sulla neutralità delle istituzioni europee.

Spostando l’attenzione sulla questione ucraina, Orbán ha riferito di aver accettato un invito per un incontro bilaterale con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, segnando un possibile distensione nelle relazioni tra i due Paesi. Tuttavia, le difficoltà persistono, con l’Ungheria che ha bloccato gli aiuti finanziari all’Ucraina e si è opposta al percorso di adesione dell’Ucraina all’Ue. Orbán inoltre ha respinto le accuse di isolamento, sostenendo che la sua posizione riflette la volontà del popolo ungherese. Ha difeso il suo governo, dichiarando che l’Ungheria si oppone ai finanziamenti a lungo termine per la resistenza armata dell’Ucraina e che eventuali contributi dovrebbero basarsi su contributi individuali dei Paesi membri, limitati al breve termine.

L’isolamento crescente dell’Ungheria nell’Ue è alimentato anche dalle preoccupazioni sulla corruzione e l’indipendenza della magistratura nel paese. Nonostante le critiche, Orbán ha mantenuto la sua stretta alleanza con il presidente russo Vladimir Putin, difendendo l’uso del termine “operazione militare” per descrivere l’invasione russa dell’Ucraina. La conferenza stampa di Orbán ha evidenziato la complessità delle dinamiche politiche in Europa e la sfida nel bilanciare le relazioni tra gli Stati membri.

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