“La leadership europea del biologico e’ per l’Italia un dato di cui andare orgogliosi e indica fra l’altro che l’agricoltura d’eccellenza del nostro Paese, che ha scelto anche il Bio, continua a vedere nell’export un elemento rilevante. E in una realta’ di stagnazione come la nostra, il dato e’ eccezionale”. Cosi’ Andrea Olivero, viceministro alle politiche agricole e forestali, ha commentato a “Prima di tutto”, Radio 1, i lusinghieri risultati dell’indagine “Bio Italia 2014″, dedicata ai cibi biologici. Ma c’e’ un altro dato, ha continuato Olivero, che emerge dalla ricerca ed ”e’ estremamente interessante: la crescita del 17,3%, del consumo interno, proprio nel momento in cui invece si registra una flessione nel settore agro-alimentare. La crisi si sente per tutti, ma e’ importante che in un momento in cui il consumatore sta molto attento a scegliere il prodotto, il bio cresca e lo faccia in maniera considerevole. Una crescita favorita – ha osservato – anche dai miglioramenti nel sistema di distribuzione, in modo che i cittadini abbiano la possibilita’ di reperire piu’ facilmente i prodotti, operando una selezione, una scelta oculata”.
“Fra i prodotti biologici di maggior diffusione ci sono le uova, per le quali lo standard di consumo e’ ormai stabilmente elevato, ma c’e’ un incremento anche degli ortaggi, della frutta e di prodotti tradizionalmente legati al made in Italy, come i cereali e la pasta, anche se in questo caso sarebbe da incentivare la produzione di grano e grano duro. E poi c’e’ il vino. Abbiamo visto all’ultima edizione di VinItaly un successo strepitoso del vino biologico – ha affermato Olivero – qualcosa che poteva sembrare inimmaginabile sino a poco tempo fa. E invece i consumatori stanno apprezzando questo binomio fra la qualita’ nella produzione vinicola e l’aspetto biologico: qualita’ che si somma a qualita’. E questo ci incoraggia, perche’ ci apre nuove strade da percorrere, consci che il prodotto italiano si afferma laddove riesce a diversificare le offerte e a valorizzare la grande qualita’ delle sue produzioni”.
