Orlando, rimuovere messaggi d’odio dal web. E ai magistrati, basta gogne mediatiche su indagati

Orlando, rimuovere messaggi d’odio dal web. E ai magistrati, basta gogne mediatiche su indagati
31 dicembre 2016

Fermare la propaganda d’odio eliminando i messaggi dal web. E’ quanto si propone il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, chiedendo la collaborazione dei gestori. “I social – dice il ministro a Repubblica – sono diventati il principale strumento per veicolare messaggi di odio che sono spesso il presupposto per la radicalizzazione violenta. La giurisdizione, con gli strumenti tradizionali, non ce la fa; dobbiamo lavorare ancora aumentando il grado di responsabilità dei gestori”.

Sulla possibilità di bloccare pure le bufale il ministro commenta: “Credo che tutte sia impossibile. Vanno fermate quelle funzionali alla propaganda d’odio. Qui non ci può essere una verità di Stato, ma lo Stato può aiutare i soggetti colpiti e discriminati per etnia, religione, orientamento sessuale, a reagire costruendo gli anticorpi che agiscano in modo tempestivo sui social”. Quanto all’eco delle inchieste che coinvolgono politici, Orlando sottolinea che “in questa stagione nessuno si è mai sottratto alla giustizia e nessuno ha mai cercato di depotenziare il lavoro dei magistrati. Quello che si chiede è solo che almeno fino alla pronuncia di un giudice terzo, pm e giudici vigilino sui rischi di cortocircuiti mediatici o sulle strumentalizzazioni politiche prima di tutto nell’interesse dell’esito processuale”. Infine, sull’età di pensione dei magistrati, Orlando afferma che “si è ritenuto che il Milleproroghe non fosse la sede più idonea per intervenire su questioni di carattere ordinamentale. Il nostro impegno è sempre stato quello, una volta concluso il confronto con l’Anm, di agire in sede di approvazione del ddl penale”.

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