Oscar a Lina Wertmuller: perché al maschile? Chiamiamolo Anna

28 ottobre 2019

Lina Wertmuller ha conquistato Hollywood, di nuovo. A 91 anni la regista italiana ha ricevuto l’Oscar alla carriera, mezzo secolo dopo essere stata la prima donna in assoluto a ricevere una nomination per la miglior regia per “Pasqualino sette bellezze”, nel 1976. Ed è bastata una battuta, tradotta da Isabella Rossellini con lei sul palco, per entusiasmare il pubblico e andare dritta al punto su patriarcato e differenze di genere. “Si dovrebbe chiamare con un nome femminile. È una cosa gravissima che si chiami Oscar, si dovebbe chiamare ‘Anna’”.

L’Oscar onorario è andato anche al regista David Lynch, all’attore Wes Studi, primo nativo americano a ricevere un Oscar e all’attrice Geena Davis, che ha invitato i suoi colleghi a passare dalle parole ai fatti per far sì che ad Hollywood si raggiunga la parità fra uomini e donne. “Quasi ogni settore della nostra società ha un enorme problema di disparità di genere” ha detto “ma c’è una categoria in cui la diseguaglianze è enorme e che potrebbe sistemare la sotto rappresentazione immediatamente: sullo schermo. Facciamo che il cambiamento cominci ora. Domani mattina, guardate i progetti a cui state lavorando e rendeteli equi”.

”Una grande regista, una grande donna. L’Oscar alla carriera a Lina Wertmuller e’ un orgoglio per l’Italia”. Cosi’ il Ministro dei beni, delle attivita’ culturali e del turismo Dario Franceschini commenta su twitter il riconoscimento alla carriera della regista. ”Un prestigioso riconoscimento per un’artista originae e elegante che con maestria ha saputo interpretare e raccontare la societa’ italiana al mondo intero”.

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