Tanta, troppa fatica ma alla fine l’esordio dell’Inter nella Tim Cup 2017/2018 e’ vincente. A San Siro la squadra nerazzurra, capolista in Serie A, non riesce a segnare un gol in centoventi minuti ma alla fine supera 5-4 ai calci di rigore il Pordenone, formazione di Lega Pro. Per Spalletti, pero’, le indicazioni arrivate dalle seconde linee non sono positive, soprattutto in attacco. Nel classico 4-2-3-1 ci sono Karamoh e Cancelo come esterni offensivi ed Eder a supporto della prima punta Pinamonti, totalmente fuori dalle trame dei padroni di casa. Fanno leggermente meglio i compagni di reparto, soprattutto il giovane francese d’origine ivoriana, unico nerazzurro a rendersi pericoloso nel primo tempo: una conclusione debole al 13′ dopo un’interessante azione personale sulla sinistra, una fuga in contropiede fermata al 21′ dall’attenta uscita di Perilli e un gol divorato al 43′ con un destro alto sull’assist di Cancelo. Nel mezzo, pero’, c’e’ davvero poca Inter e un bel Pordenone.
La formazione di Leonardo Colucci gioca con personalita’, cerca di non gettare via il pallone e crea diversi pericoli nell’area nerazzurra: il palo colpito da Magnaghi al 31′ con un sinistro potente dal limite dell’area e’ clamoroso, ma anche l’inserimento in area di Lulli al 40′ spaventa San Siro. Preso atto dell’inconsistenza delle seconde linee, dopo l’intervallo Spalletti manda in campo Brozovic al posto di Pinamonti e avanza Eder nel ruolo di centravanti. L’Inter acquista un altro ritmo e crea subito due palle gol: proprio Brozovic non inquadra la porta al 49′ da ottima posizione all’interno dell’area, mentre Gagliardini e’ sfortunato nella conclusione dalla distanza che sfiora la traversa. Il coraggioso Pordenone comunque non si spaventa e prova a fare la sua parte anche nella ripresa, come testimonia la doppia opportunita’ creata al 55′: un destro di Sainz-Maza, il migliore dei suoi, che sfiora il palo dopo la deviazione della difesa nerazzurra e poi un colpo di testa di Misuraca bloccato da Padelli.
L’Inter, pero’, prende sempre piu’ possesso del match anche grazie all’ingresso in campo di Perisic a meta’ ripresa. Il Pordenone abbassa comprensibilmente il proprio baricentro e le occasioni per i padroni di casa fioccano. La piu’ grande capita al 73′ proprio sui piedi dell’esterno croato, che non riesce a inquadrare la porta ormai sguarnita sul cross di Cancelo. Perilli e’ attento nel respingere ogni tentativo dell’Inter e neppure Icardi, entrato in campo all’80’, riesce a sbloccare il match nei tempi regolamentari, sprecando malamente un’ottima chance di testa. Nei supplementari i giocatori del Pordenone, sfiniti per l’immane sforzo fisico, si chiudono nella propria area di rigore e respingono ogni pallone. Agli uomini di Leonardo Colucci serve anche un pizzico di meritata fortuna quando il colpo di testa di Icardi sbatte contro il palo. Per il resto Perilli e’ sempre attento e non sbaglia nessun intervento, compresa la deviazione sulla punizione battuta da Brozovic. Anche nella serie dei rigori gli ospiti lottano: Perilli ne para due, Icardi e Vecino evitano la clamorosa sconfitta all’Inter e poi Nagatomo promuove i nerazzurri ai quarti di finale, dove la squadra di Spalletti affrontera’ la vincente tra Milan e Verona.