La Fiom rilancia l’allarme sulla situazione del Cantiere navale di Palermo, privo di commesse e dove a marzo sono partire altre 13 settimane di cassa integrazione. Per l’indotto va anche peggio: sono 700 i lavoratori di aziende di saldo carpenteria quasi scomparse e di cooperative storiche come le Pontisti, Picchettini e Spavesana che tra fine degli ammortizzatori sociali e mobilità rischiano di essere messi fuori dai processi produttivi. Il sindacato dei metalmeccanici della Cgil, recandosi a palazzo Madama, ha invitato una delegazione di senatori siciliani e nazionali a venire a Palermo per verificare da vicino e denunciare lo stato di crisi dello stabilimento.