Palermo, il centrodestra si ricompatta. Panico nel centrosinistra

Palermo, il centrodestra si ricompatta. Panico nel centrosinistra
Roberto Lagalla
5 maggio 2022

Il centrodestra si ricompatta. A Palermo, la coalizione ritrova l’intesa sull’ex rettore Roberto Lagalla. Sarà infatti proprio l’ex assessore della Giunta Musumeci il candidato unico del centrodestra a sindaco di Palermo, in occasione delle Comunali in programma il prossimo 12 giugno. E scatta subito il panico nel centrosinistra. Ma andiamo con ordine. La fumata bianca arriva ieri mattina con una nota azzurra: “Forza Italia, che pure è il primo partito della coalizione in Sicilia, ha chiesto a Francesco Cascio di rinunciare alla sua candidatura a sindaco e sosterrà il progetto di Roberto Lagalla”. Cascio, probabilmente, sarà in ticket come vice sindaco. Il punto dirimente di questa lunga e a volte aspra trattativa è stata la garanzia chiesta da FdI della ricandidatura di Nello Musumeci a governatore della Sicilia alle Regionali d’autunno e, di contro, le resistenze di Forza Italia. Tuttavia, la pratica, ufficialmente, è stata rinviata a dopo le Amministrative. Ma per Fratelli d’Italia è “ovvio” che sarà Musumeci il candidato del centrodestra a governatore.

“Sono lieto – dichiara il senatore Ignazio La Russa – che Fi e Lega abbiano accolto il nostro appello a convergere su Lagalla. È ovvio che accanto all`esplicito sostegno per le Regionali a Musumeci delle forze che già sostengono Lagalla, ci aspettiamo si formalizzi anche il sostegno di tutto il centrodestra che non potrebbe essere a Palermo unito e diviso alle Regionali”. “Il sostegno unitario del centrodestra alla candidatura di Lagalla – evidenzia il coordinatore della Lega in Sicilia, Nino Minardo – conferma oggi la responsabilità di tutti i partiti della coalizione”. Di “sincero apprezzamento per l`atto di generosità di Francesco Cascio” parla Lorenzo Cesa, segretario Udc, altro partito a sostegno dell’ex rettore, assieme a Nuova Dc, Noi con l’Italia e autonomisti. “Sono felicissimo di questo accordo” dice lo stesso governatore della Sicilia Musumeci, evidenziando che è “la prova di un governo efficiente oggi consenta a un pezzo importante della mia giunta di potere diventare sindaco di Palermo”.

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Di siparietto, inoltre, si può parlare di Italia Viva che già sosteneva Lagalla ancor prima del ritiro di Cascio. Infatti, se ieri in mattinata Matteo Renzi prendeva le distanze dal candidato del centrodestra (“Se sulla candidatura di Roberto Lagalla a Palermo si ricostruirà il centrodestra noi non ci saremo”, dopo un paio di ore, in barba all’ex premier, il coordinatore dei renziani di Palermo annunciava: “Abbiamo per primi sostenuto la candidatura di Lagalla con una lista civica che tale rimane”. Da qui le acqua agitate nel centrosinistra. A dare il senso dell’atmosfera che regna nella coalizione, pensa lo stesso candidato sindaco, Franco Miceli, che sbotta: “In una città come Palermo e in un’isola come la Sicilia, davvero qualcuno crede che sia politicamente vincente continuare ad escludere categoricamente qualsiasi forma di dialogo e alleanza con Azione, +Europa, Italia viva e con gli esponenti cattolici?”. In altri termini, per l’ex Pci, “solo uno stolto può pensare che queste Amministrative non avranno una ricaduta e influenza decisiva sulle Regionali che, a loro volta, non saranno il traino delle politiche di marzo 2023”. Miceli è sostenuto da Pd, M5s e SI. E, all’interno del centrosinistra, dovrà vedersela proprio con il candidato di +Europa e Azione, Fabrizio Ferrandelli.

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