Il Papa sull’Isis: “Di fronte al terrorismo riflettiamo sui nostri errori”

Il Papa sull’Isis: “Di fronte al terrorismo riflettiamo sui nostri errori”
16 maggio 2016

“Di fronte all’attuale terrorismo islamista, bisognerebbe interrogarsi sulla maniera in cui si è esportato un modello di democrazia troppo occidentale in paesi dove c’era un potere forte, come in Iraq. O in Libia, con una struttura tribale. Non si può andare avanti senza tenere conto di questa cultura. Come diceva un libico un po’ di tempo fa: Prima avevamo Gheddafi, ora ne abbiamo 50!”. Sono parole di Papa Francesco al quotidiano cattolico francese “La Croix”. Secondo Bergoglio “La coesistenza tra cristiani e musulmani è possibile. In Centrafrica, prima della guerra, cristiani e musulmani vivevano insieme e devono reimparare a farlo oggi. Il Libano mostra che ciò è possibile. Vengo – sottolinea nell’intervista – da un paese dove coabitano con buona familiarità. I musulmani venerano la Vergine Maria e san Giorgio. In un paese dell’Africa, mi hanno detto che per il giubileo della misericordia i musulmani fanno a lungo la fila alla cattedrale per passare la posta santa e pregare la Vergine Maria. Non credo – aggiunge inoltre Papa Francesco – che ci sia oggi una paura dell’Islam, in quanto tale, ma di Daesh (Isis, ndr) e della sua guerra di conquista, tratta in parte dall’Islam. L’idea di conquista è inerente all’anima dell’Islam, è vero. Ma si potrebbe interpretare, con la stessa idea di conquista, la fine del Vangelo di Matteo, dove Gesù invia i suoi discepoli in tutte le nazioni”.

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