Nicolas Sarkozy e la moglie Carla Bruni
L’auto di Nicolas Sarkozy ha lasciato il carcere de La Santé, nel XIV arrondissement di Parigi, dopo che la Corte d’appello ha accolto la sua richiesta di scarcerazione. L’ex presidente francese era detenuto dal 21 ottobre dopo la condanna nel caso dei finanziamenti illeciti alla campagna presidenziale del 2007 da parte del regime libico.
La Corte ha stabilito l’assenza di rischi concreti come l’inquinamento delle prove o pressioni sui testimoni, motivazioni che avevano invece giustificato l’incarcerazione il 21 ottobre. Il pm ha confermato che “la detenzione preventiva non è più giustificata”. Sarkozy è ora sottoposto a controllo giudiziario, che include il divieto di lasciare il territorio nazionale.
Tra le condizioni imposte dall’udienza, l’ex Capo dello Stato non potrà avere alcuna comunicazione con il ministro della Giustizia Gerald Darmanin. Quest’ultimo, figura chiave dell’esecutivo, aveva reso visita a Sarkozy in carcere lo scorso 29 ottobre, suscitando aspre polemiche politiche.
Davanti ai giudici, Sarkozy ha ribadito la sua estraneità: “Non ho mai avuto l’idea né la folle intenzione di chiedere soldi al signor Gheddafi”. Sulla detenzione ha aggiunto: “È una prova imposta, molto dura. Questo lascia tracce in ogni detenuto”. L’ex inquilino dell’Eliseo ha definito l’esperienza carceraria come estenuante e profondamente segnante.
L’indagine, una delle più rilevanti nella storia della Quinta Repubblica, accerta presunti finanziamenti per 50 milioni di euro dal regime di Muammar Gheddafi. Il processo di primo grado si aprirà nel 2025. L’uscita di scena carceraria di Sarkozy, sebbene temporanea, segna una tregua in un iter giudiziario che prosegue da oltre un decennio.