Parlamento Ue, se Schengen chiude perdite fino a 230 miliardi l’anno

Parlamento Ue, se Schengen chiude perdite fino a 230 miliardi l’anno
2 giugno 2016

Se Schengen fallisce e torna il sistema delle frontiere interne per tutti i Paesi europei, il Pil europeo perderebbe lo 0,14% all’anno, pari a 230 miliardi di euro. E’ il peggiore dei quattro scenari valutati in uno studio della Direzione generale politiche interne del Parlamento europeo, prodotto su richiesta dei coordinatori della Commissione mercato interno. Lo studio si basa su due possibili scenari di base: chiusura dello spazio Schengen per due anni o a tempo illimitato. In entrambi i casi è stimato l’impatto per la chiusura messa in atto da 7 Paesi o dall’insieme dei Paesi europei che fanno parte dell’area Schengen.

I principali effetti negativi, afferma lo studio, ricadrebbero sui pendolari transfrontalieri, sul turismo, sul commercio di beni e servizi, ma anche sui tassi dei debiti pubblici. Quest’ultimo effetto scatterebbe, scrivono gli autori, perché la sospensione dell’accordo di libera circolazione “potrebbe essere interpretato dai mercati finanziari come un segnale del fatto che i Paesi che la attuano non sono più impegnati a far parte della Ue”. Quindi, “quei Paesi dovrebbero affrontare un maggiore ‘rischio di ridenominazione'”, ovvero un aumento del rendimento chiesto dai mercati per compensare il rischio che un asset denominato in euro possa essere in futuro ridenominato nella svalutata moneta nazionale.

COS’E’ SCHENGEN Lo spazio Schengen, uno degli avanzamenti più concreti dell’Unione europea, è una zona di libera circolazione dove i controlli alle frontiere sono stati aboliti per tutti i viaggiatori, salvo circostanze eccezionali. Lo spazio Schengen è attualmente composto da 26 paesi, di cui 22 membri dell’Unione europea e quattro non membri (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera). Non ne fanno parte Bulgaria, Cipro, Croazia, e Romania, per cui il trattato non è ancora entrato in vigore, e Irlanda e Regno Unito, che non hanno aderito alla convenzione esercitando la cosiddetta clausola di esclusione (opt-out).

Leggi anche:
Mattarella vola all'Onu, parlerà in Assemblea e incontrerà Guterres
Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti