Parte la trattativa Camere, Fraccaro-Bongiorno

Parte la trattativa Camere, Fraccaro-Bongiorno
Il ministro della Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno
16 marzo 2018

Inizia a entrare nel vivo la trattativa sulle presidenze delle Camere. E nel borsino dei possibili nomi oggi sale l’accoppiata Riccardo Fraccaro (M5s) alla Camera e Giulia Bongiorno (Lega) al Senato. Perché l’unico canale davvero aperto è quello tra M5s e Lega, con Giancarlo Giorgetti e Danilo Toninelli che danno corpo alla telefonata di ieri tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio. I Cinque Stelle non recedono dalla scelta per Montecitorio: palcoscenico più importante per lanciare l’operazione “vitalizi” (almeno, quel che ne resta dopo gli interventi della scorsa legislatura). Peraltro, il nome forte dei leghisti per Montecitorio – lo stesso Giorgetti – avrebbe confidato di non ambire al ruolo, preferendo l’opzione governo. Se tenesse lo schema, il nome in pole per l’M5s è quello di Fraccaro: già protagonista in Ufficio di Presidenza (era segretario di Montecitorio nella legislatura conclusa) della battaglia sui vitalizi, la proseguirebbe stavolta dallo scranno più alto.

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Di conseguenza alla Lega toccherebbe il Senato. Dove però c’è il ‘problema’ Calderoli: già vicepresidente di palazzo Madama, apprezzato per la capacità di far ‘correre’ i lavori d’Aula, non viene però ritenuto il profilo ideale per diventare la seconda carica dello Stato, e supplente di Sergio Mattarella. Troppi gli episodi controversi nella sua storia politica, riconoscono gli stessi leghisti. Il problema sono però le ambizioni dello stesso Calderoli, e il fatto che la pattuglia leghista al Senato è composta in gran parte di nomi nuovi. Ecco perché scorrendo l’appello dei senatori verdi il nome di Buongiorno è stato quello sottolineato con l’evidenziatore. “E’ donna, e non guasta, ha un profilo equilibrato”, dice di lei più di un leghista. E il Pd? Oggi ha incontrato i capigruppi M5s, e al termine Lorenzo Guerini ha definito “interlocutorio” l’abboccamento. La posizione non cambia: “Se ci fossero candidati con un profilo da rappresentanti istituzionali possiamo anche votarli. Non pretendiamo di sceglierli, non chiediamo niente e nessuno ci ha offerto niente”, dicono dal Nazareno.

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