Partiti i pescatori italiani dalla Libia, rotta verso la Sicilia

Partiti i pescatori italiani dalla Libia, rotta verso la Sicilia
18 dicembre 2020

Sono partiti da Bengasi e rientreranno a Mazara del Vallo domenica i due pescherecci con a bordo i 18 marittimi sequestrati in Libia per 108 giorni. La vicenda si è risolta con una missione a Bengasi di Conte e Di Maio. I motopesca ‘Antartide’ e ‘Medinea’ erano stati fermati da motovedette di Haftar, che ha ora elogiato il ruolo dell’Italia nella crisi libica. I due pescherecci mazzaresi in viaggio verso l’Italia sono scortati da due navi militari italiane. L’arrivo è previsto domenica a Mazara del Vallo.

Parla il comandante. “In questi 108 giorni abbiamo cambiato quattro carceri in condizioni sempre più difficili. L’ultimo dove siamo stati era al buio, ci portavano il cibo coni contenitori di metallo. È stato davvero molto complicato: accendevano e spegnevano le luci, a loro piacimento”. A raccontare la prigionia in Libia è Pietro Marrone, capitano della “Medinea”, nel primo contatto via radio dopo la partenza dal porto di Bengasi col suo armatore Marco Marrone. “L’ultima cella, dove abbiamo trascorso la notte prima di avere la notizia della liberazione, era buia. Il cibo ci veniva portato in ciotole e non era buono. Abbiamo subito delle umiliazioni, pressioni piscologiche, ma mai violenze. Quando ci hanno detto che era il ‘giorno buono’ non ci abbiamo creduto”.

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