Pascale candidata presidenza? Terremoto in Campania

Francesca Pascale candidata alla presidenza della Regione Campania alle elezioni del 2015. L’indiscrezione, lanciata dal Corriere del Mezzogiorno e immediatamente smentita – seppur in privato – dalla diretta interessata, è destinata in ogni caso a fare rumore. Perché si inserisce in una di quelle regioni dove Forza Italia è in questo momento maggiormente spaccata. Fin da quando fu nominato coordinatore Domenico De Siano, vicino proprio alla Pascale, a discapito del candidato “cosentiniano”. Una frattura che determinò la nascita in seno alla Regione del gruppo Forza Campania, creando non pochi grattacapi alla Giunta Caldoro.

Stavolta la spaccatura sarebbe di natura diversa. Dopo le Europee, infatti, il partito si è diviso tra i fittiani che chiedono a gran voce le primarie e il “cerchio magico” che, per il rinnovamento delle varie cariche, preferisce i congressi. Tra i primi c’è Mara Carfagna, vicina all’attuale governatore Stefano Caldoro (e altra candidata alla successione se il governatore si tirasse indietro). Tra i secondi proprio Francesca Pascale. In questi mesi, peraltro, le trasferte della fidanzata di Silvio Berlusconi nella sua regione d’origine si sono moltiplicate, l’ultima domenica scorsa, a Nola, per assistere alla Festa patronale dei Gigli. La Pascale non sarebbe nuova all’impegno diretto in politica, avendo già ricoperto il ruolo di consigliere provinciale a Napoli. E c’è chi, come l’europarlamentare campana Alessandra Mussolini, non vedrebbe male una sua corsa a Palazzo Santa Lucia: “Ne avrebbe tutte le capacità. Lei ha il quid, a differenza di Caldoro”.

Come che sia, dal cosiddetto “cerchio magico” hanno provato ad escludere una possibilità del genere. “Non mi risulta. Escludo che Francesca Pascale aspiri per sè a un ruolo di politica attiva” ha spiegato Giovanni Toti. Probabilmente, come spesso accade in questi casi, la verità sta nel mezzo. Secondo una voce insistente tra gli esponenti campani, la compagna dell’ex premier potrebbe sì candidarsi, ma non a governatore. Il suo compito sarebbe semplicemente quello di guidare la lista dei candidati consiglieri. Una scelta che, peraltro, vigendo alle elezioni regionali la doppia preferenza “di genere”, non contrasterebbe con le ambizioni di altri esponenti locali. Anzi, è il ragionamento, la sua notorietà potrebbe attrarre una discreta quantità di voti d’opinione. Senza considerare che, con una Francesca Pascale in campo, presumibilmente ci sarebbe un Silvio Berlusconi maggiormente impegnato nella campagna elettorale. Con tutti i benefici, anche economici, che questo comporterebbe. Per scoprire la verità basterà attendere qualche mese. Durante il quale, cè da giurarlo, Stefano Caldoro sarà un po’ meno tranquillo.

 

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