Pasticcio vaccini, la Pfizer ritarda le consegne, vaccinazione segna il passo

Pasticcio vaccini, la Pfizer ritarda le consegne, vaccinazione segna il passo
Domenico Arcuri
21 gennaio 2021

Sono arrivate oggi, e con due giorni di ritardo, all’aeroporto di Ciampino le dosi di vaccino anti covid della Pfizer: 330mila, il 29% in meno del previsto, come annunciato dalla multinazionale farmaceutica. Una riduzione nelle consegne che fa segnare il passo al Piano vaccini. Le dosi somministrate finora secondo l’ultimo aggiornamento sul sito del Governo, sono 1.237.328, il 76% delle 1.558.635 consegnate.
Sono 734.136 quelle somministrate a operatori sanitari e sociosanitari, 398.460 quelle a personale non sanitario, 97.823 i vaccini somministrati agli ospiti di strutture residenziali e 6.909 agli over80. Ma c’è il rischio che saltino i richiami: finora 7.595 persone hanno ricevuto la seconda dose.

“Proprio ora che devono esser fatti i richiami è fondamentale che l’ingranaggio non si inceppi”, scrivono in una nota congiunta, i senatori del MoVimento 5 Stelle in Commissione Igiene e Sanità di Palazzo Madama, giudicando “il comportamento della Pfizer gravissimo” e annunciando che “si è attivata l’avvocatura dello Stato per un’azione legale sulla riduzione della consegna dei vaccini. È necessario pertanto che i ritardi vengano recuperati e che da parte della Pfizer ci sia un’azione responsabile, non è possibile pensare di lasciare senza richiami migliaia di italiani”. Della spinosa questione si è discusso ieri sera in un vertice con le Regioni durante il quale il commissario sull’emergenza coronavirus, Domenico Arcuri, ha illustrato la pianificazione ricevuta da Pfizer, secondo la quale al 15 febbraio risulterebbe una consegna all’Italia di 3.885.570 dosi, pari al 45% dell’ordine iniziale: meno della metà di quanto pattuito.

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Per tamponare la situazione, si è deciso di stringere un “patto di solidarietà fra regioni”, almeno per far fronte ad alcune sperequazioni. Ma è corale la richiesta di azioni a tutela degli accordi fatti con Pfizer. Ma già alcune regioni, è il caso ad esempio della Valle d’Aosta, hanno deciso di sospendere l’erogazione delle prime dosi allo scopo di garantire i richiami. Secondo l’assessore regionale del Lazio, D’Amato, “è necessario aggiornare la strategia vaccinale europea e garantire ai cittadini europei il necessario e tempestivo approvvigionamento dei vaccini e se Pfizer non è in grado o sta adottando altre strategie è opportuno aggiornare velocemente le strategie vaccinali UE guardando anche ad altri vaccini, che ne hanno fatto richiesta, in grado di garantire gli standard di qualità e di sicurezza dell`Europa. Il Lazio finora ha somministrato oltre 117 mila prime dosi e sono in corso i richiami, in rapporto alla popolazione è la stessa quantità somministrata nel land del nord Reno-Westfalia il più popoloso della Germania e che oggi interrompe le vaccinazioni. Non vorremmo trovarci nella medesima situazione ed è opportuno che la copertura vaccinale corra più delle varianti del virus”.

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