Patrick Zaki scrive dal carcere alla famiglia: sto male

Patrick Zaki scrive dal carcere alla famiglia: sto male
Patrick Zaki
13 dicembre 2020

“Ho ancora problemi alla schiena e ho bisogno di un forte antidolorifico e di erbe per dormire. Le mie condizioni mentali non sono molto buone dall’ultima udienza”: è quanto scrive l’attivista egiziano e studente all’università di Bologna Patrick Zaki in una lettera alla famiglia datata 12 dicembre e pubblicata sull’account Facebook Patrick libero, insieme a un’altra missiva datata 22 novembre. La scorsa settimana le autorità egiziane hanno imposto altri 45 giorni di custodia cautelare per Zaki, in carcere in Egitto dallo scorso febbraio, con le accuse di diffusione di notizie false, incitamento alla protesta e istigazione alla violenza e ai crimini terroristici.

“Continuo a pensare all’università e all’anno che ho perso senza che nessuno ne comprenda la ragione. Voglio inviare il mio affetto a tutti i miei compagni di corso e agli amici di Bologna. Mi mancano molto la mia casa, le strade e l’università. Speravo di trascorrere le vacanze con la mia famiglia ma non accadrà per la seconda volta a causa della mia detenzione”, ha scritto Patrick nella lettera del 12 dicembre. Nella precedente missiva, lo studente aveva scritto: “Il mio tempo trascorso qui è stato troppo lungo e diventa ogni giorno più pesante, ma ci provo”.

Nel post la famiglia e gli amici di Patrick hanno espresso “grave preoccupazione per la salute mentale e fisica di Patrick”. “Chiediamo il suo immediato rilascio per l’assenza di legittime giustificazioni per la sua detenzione cautelare e per l’impatto sempre più negativo della sua prigionia su di lui”, è l’appello rilanciato da parenti e amici.

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