Commissione Ue difende Gentiloni. Ma è la politica, bellezza!

Commissione Ue difende Gentiloni. Ma è la politica, bellezza!
Paolo Gentiloni
9 settembre 2023

Dopo tre giorni di polemica sullo “straniero” Paolo Gentiloni, a sostegno del commissario europeo agli Affari economici e monetari, arriva anche la stessa Commissione Ue con una lapalissiana dichiarazione: “I commissari europei rappresentano gli interessi europei”. Parole e musica di stampo democristiano, per le orecchie dei meno giovani, pronunciate dalla vice portavoce capo della Commissione Ue, Dana Spinant, che tuttavia tiene a precisare che “non commentiamo eventuali considerazioni fatte sul commissario Gentiloni”. A innescare la miccia era stato il vice premier Matteo Salvini, che nel corso di un convegno a Roma, aveva accusato l’ex premier Pd, di “giocare con la maglietta di un’altra nazionale”.

Al centro dello scontro, la riforma del Patto di stabilità. In pratica, il governo Meloni spera in una nuova sospensione dei vincoli di bilancio, nell’attesa che venga varata la relativa riforma. Ma Gentiloni, di tutto ciò, non vuol sentirne parlare. Cosa che, conseguentemente, renderebbe ancor più in salita la strada della manovra. La stessa presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si è augurata che accada più spesso che il commissario italiano abbia “un occhio di riguardo” per il proprio Paese. Che non significa, ovviamente, agire contro qualcuno. D’altronde, la Commissione Ue è un organo collegiale, che ha al suo interno anime diverse, sia dal punto di vista politico sia geografico. Per fare un esempio, oltre a Gentiloni, c’è anche il lettone Valdis Dombrovskis, che è vicepresidente, è del Ppe ed è ritenuto molto vicino alla Germania.

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Patto di Stabilità, è scontro 

 

Come è certo che le posizioni che un commissario europeo esprime sono frutto di compromessi trovati tra le varie anime dell’esecutivo Ue. Dove sta, quindi, lo scandalo: è la politica bellezza! “Do per scontato che il Commissario Gentiloni oggi e chi ci sarà in futuro, faranno di tutto per avere un occhio di riguardo nei confronti dell’Italia, altrimenti la corsa dei Paesi ad avere i commissari europei più importanti non sarebbe spiegata”, dichiara Deborah Bergamini, vice capogruppo di Forza Italia alla Camera e vicepresidente Ppe al Consiglio d’Europa. “Il nostro governo – afferma intanto Paolo Barelli, capogruppo alla Camera di FI – sta ragionando con gli altri Paesi dell’Ue, Germania in testa, sul fatto che se deve riprendere il normale corso del Patto di Stabilità, vanno decurtati dalla contabilità del deficit dei Paesi membri i costi relativi agli investimenti del Pnrr e tutti i fondi destinati all’Ucraina. Questo è quanto dobbiamo ottenere, al di là delle polemiche – conclude Barelli – altrimenti la nostra richiesta sarà il perdurare della sospensione dell’entrata in vigore del Patto ore crisi”.

 

Casini e il sindacalista

 

Intanto, l’opposizione non demorde. “Sarebbe un errore politico da parte delle forze di maggioranza se si ingaggiasse un braccio di ferro costante nei confronti delle istituzioni europee – afferma il senatore di Italia Viva, Enrico Borghi -. Anche perché i dati ci dicono che la contrazione della nostra crescita non dipende dai consumi privati o dall’export”. Per dire la sua, sceglie Facebook, infine, il senatore Pierferdinando Casini, eletto per il Pd, avvertendo che a Gentiloni “non gli si può chiedere di venir meno ai suoi obblighi comunitari per fare il sindacalista italiano”.

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